25.9.15

La mutanda la mattina

Mia madre quand'ero piccola e di mattina mi doveva svegliare, entrava quatta quatta, a passo felpato e credo premeditatamente, in modo che io non potessi prepararmi psicologicamente e spezzare l'effetto sorpresa della sua prossima azione, che era quella di alzare la serranda come se Uno Mattina avesse appena dichiarato lo stato d'emergenza, con una drammaticità da scoppio di Guerra Mondiale, e l'Armageddon qui dentro, quartier generale giusto la mia stanza, giusto una sorta di nuvola sopra la testa o sigillo degli sfigati di prima mattina. Nel frattempo, allo scrosciare violento della serranda, mia madre associava urla impanicate e isteriche, con un'unica uscita mono è tardi, è tardi, è tardi. Se faccio uno sforzo per ricordare, non ne sono sicura, ma la visione è mia madre coi becchi d'oca, le ciabatte peluches di coniglio, la crema casereccia all'uovo gialla sulla faccia e lei che si strappa le vesti è tardi, è tardi, è tardi. Il Bianconiglio con le mestruo è qualcosa che non auguro a nessuno. Mia madre mi dava un bacio all'uovo, io mi alzavo dal letto in preda al terrore, e vomitavo. Poi col tempo l'effetto Armageddon s'è smorzato, la cronicità al ritardo si è fatta rassicurante, e io mi son limitata al solo conato.
Ma negli anni l'è tardi isterico è entrato di diritto all'interno del mio corredo genetico, immutabile e definitivo. Faccio sempre tardi e poiché nei 34 anni di vita si è ormai consolidata l'associazione ritardo-conato, se per il mondo l'ultimo isterico allarme prima di uscire di casa è sul telefonino, il mio è direttamente inserito negli intestini.
Oggi il mio unico scopo nella vita è svegliare Sofia a suon di primavere di Vivaldi.
Non so perché ma alla mia veneranda età non ho trovato niente di meglio dal punto di vista creativo se non quello di adottare la tecnica più bassa ma senz'altro più performante usata dall'intero genere umano quando come obiettivo ha quello di salvare un bambino. La cacca.
Accento piemontese e malinconico, una Magda ovina:
- Buongiorno, Sofia.
- mmpf... 'giorno, chi sei?
- Sono Pecora Miranda e porto la mutanda. 
- Perché porti la mutanda?
- Perché quando rido scorreggio e mi scappa la cacca.
Oggi non abbiamo serrande e mia madre non fa più creme casarecce all'uovo. Ma siamo sempre quelle dell'ultimo minuto e se io affronto ancora e per sempre l'emergenza ritardo con la nausea, per Sofia tra peti, risate e incontinenze non c'è gastrite che tenga.
Stamattina, tra un conato e l'altro, pensavo che a volte è semplice. A volte basta sacrificare una pecora alla mutanda per salvare una figlia.



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