21.9.11

Quando uno nasce tondo...

Tutte le volte che ho bisogno di risalire alla radice della mia persona, chi è che non lo fa?, mi rendo conto che faccio sempre e solo un'unica cosa.
Non mi metto a correre o nuotare o fare ginnastica, ché non sono di fatto una sportiva.
Non mi metto a cantare o suonare un qualche strumento, ché le arti musicali fanno parte della mia vita per simpatia, o empatia, non so bene, e non per necessità espressiva, come per esempio per il Riccio.
Ne mi metto a dipingere, ecc ecc, sebbene il disegno sia per me un hobby ecc ecc.

Io quello che faccio è, come posso dire?... dai, la faccio spicciola: fare filosofia. Eh sì... lo so lo so...
Questo significa che ho sparsi per casa una decina di libri aperti, Fichte, il velo di Maya e Shopenhauer, l'Abbagnano e la post-modernità, Lewis Carroll e Le avventure..., dozzine di documentari visti in questi giorni su la teoria delle stringhe, la teoria M, fisica quantistica, la materia come sostanza pensante, neurobiologia e così via.
Questo significa ancora che tra una mutanda da smacchiare e un formicaio in casa da estirpare me ne vado in giro cercando di dare un corpo a tutto quello che sto studiando.

9.9.11

Weltanshauung settembrina

Prima di discutere il risultato del mercoledì... mmmh... beh, ormai l'aggettivo è venuto fuori... scabroso, adesso avrei in realtà un'urgenza diversa.
Dire di cosa sta succedendo. Cosa sta cambiando.
Finalmente... Cambiamenti.
A volte ho temuto davvero di naufragare ingoiata dalla pappa informe che è stata la mia vita in questi ultimi mesi. Ho perso mille volte nel tentativo di trovare un filo di senso, di capirci qualcosa. Io proprio faccio fatica a viaggiare senza una qualche vaga consapevolezza. Non riesco a starmene comoda nell'ottusità. E' che probabilmente non ho pazienza. In questi casi, di deliri, annaspamenti e confusione, si dovrebbe invece alzare le spalle, lasciare stare, stare a vedere, avere fiducia che le cose si metteranno a posto. Io invece in genere faccio come l'anguilla che s'affanna per liberarsi dalla morsa della cattura in rete. E più mi affanno...
Si vede quando mi dimeno. A tutti i livelli della mia persona. Nelle scelte, negli intenti, nei movimenti del corpo, frettolosi e nervosi, nei discorsi. Persino in un ciclo mestruale che balla la macarena.

4.9.11

Ricatto d'amore

Senti tu, tu con quei ricci impertinenti e quegli occhi rotondi e nocciola, proprio quegli occhi lì, quelli che hai mentre mi parli della tua musica e io mi devo contenere, sforzarmi di tenere un contegno, di non farmi distrarre da certe tue cose messe ben bene a fare il tuo corpo, ché sebbene sia passato più di un decennio dalle tempeste ormonal-adolescenziali al solo guardarti mi assalgono gli stessi impeti sconnessi di una ragazzina: tu mi parli della tua vita, della nostra anche, perciò ti ascolto, a tratti commossa, presa, estasiata, ammirata e andando così tireremo avanti per tutta la notte senza renderci conto che il dopo cena sarà lungo più di sei ore e stamattina avrò due chiappe al posto degli occhi, a ricordarmi che, a parte i guizzi ormonali, della ragazzina non è rimasto poi molto;
senti tu, tu che sei il mio primo lettore per eccellenza, che tra le mie righe ci trovi cose che nemmeno io a volte so di avere messo, e se oggi sono a numero 120 e qualche numero in più di consapevolezze nei confronti di un talento è anche merito dei tuoi "ma come fai?" e "non sembri nemmeno tu", quest'ultima per lo più causa di disturbi dissociativi visto l'ambivalenza di significato;
senti tu, che mi hai reso una groupie, ché quando sei sopra un palco io vedo tutto rosso e non capisco niente e ti guardo inebetita perché là sopra "sei davvero tu" e prima o poi, magari nel pieno di una giustificazione di scompenso ormonale per sopraggiunta menopausa, te le tirerò quelle maledette mutandine;
ascolta
"[...] ora so che l'unico modo per tenerti avvinto è questo" (Kung Fu Panda)
dicevo, ascolta:
visto le reciproche ammirazioni nei confronti dei nostri talenti,
do ut des.
Il mio prossimo post arriverà solo dopo una tua nuova creatura.


A meno che mercoledì sera, tu sul palco, verrò colta da menopausa precoce.