Quando tre anni fa Veronica e il Riccio si incontrarono per la seconda volta, al locale dove lui aveva appena tenuto un concerto, ancora tutto sudato, eccezionalmente riccio, e con in mano un dito di whisky ambrato, le disse: "mia mamma si chiama Maria, mio papà Giuseppe, io ho trentatré anni e fra due mesi l'avrò scampata".
Quel genere di frasi, assieme alle altre, creò per tutta la notte in Veronica fragori imbarazzanti di risate gallinacee e un colossale, trascinante, incontrovertibile innamoramento.
In effetti due mesi dopo il Riccio era ancora vivo se a mezzanotte esatta, sentendosi chiamare dal balcone di casa sua, si affacciò e rise.
Veronica allora era un'universitaria cronicamente afflitta da mancanza di capitale e tutto quello che portò per spegnere una candelina fu un pasticcio mignon panna e fragole che poi divisero.
Festeggiarono assieme per tutta la notte il fatto che il Riccio fosse ancora vivo, scampato alla maledizione.
Non avevano niente. Solamente quel pasticcio mignon panna e fragole da dividere. Ed erano felici.
Oggi Veronica, ancora più cronicamente afflitta da mancanza di capitale, pensa di replicare quella serata e di far spegnere la candelina al Riccio in un pasticcio identico a quello di tre anni fa.
Veronica, in un moto di ottimismo, crede che certe bellezze sopravvivano a qualsiasi cronica mancanza.
E che dividere un pasticcio mignon panna e fragole possa ancora rendere felici.
Auguri.
auguri Riccio!
RispondiEliminaperchè, cos'altro è la vera felicità, se non piccole grandi perle come questa?
:*
RispondiEliminatanti auguri al Riccio, buon secondo anno da papà e buona continuazione per il vs viaggio per il pianeta delle cose che si fanno
RispondiElimina(sono preparata eh?)
m.
già che sono nei giorni (pre)cari (!),
RispondiEliminapoi fate così...
io mi commuovo
Pa... (leggili i puntini di sospensione: non stanno lì a caso)
Marta,
poi dicono che in questo modo i rapporti sono finti perché manca il contatto fisico.
...più bacio di così...
Mami,
te lo chiedo ufficialmente, qui, davanti a tutti: mi vuoi sposare?
sei la prima che mi chiede la mano (perché a mr b. gliel'ho chiesta io). come potrei rifiutare? ;)
RispondiEliminam.
Rende felici senz'altro, avere un pasticcio mignon e aversi l'uno con l'altra.
RispondiEliminaAuguri Riccio. E un abbraccio a Veronica
Anche io quest'anno ho ricevuto una torta come regalo di compleanno. Uno pensa per anni che sia meglio un portachiavi piuttosto che una cosa che una volta mangiata sparisce e che non si può conservare. Invece quel sapore non si deteriora e rimarrà per sempre nel cassetto dei ricordi, anzi, ormai ha contaminato il mio patrimonio genetico e lo avranno i miei figli i miei nipoti i nipoti dei miei nipoti.
RispondiEliminaAuguri Riccio!
un pasticcio mignon ci salverà
RispondiEliminabuon compleanno riccio! (non è che si chiama pure Salvatore, no??)
RispondiEliminadato che devo salvare una nave che sta andando alla deriva, proverò pure io con un pasticcio panna e fragole mignon...
io sono meno ottimista, però. gli anni sono quasi 7 volte tanto... e a volte non mi ricordo neppure più le risate dell'inizio.
(triste) a.
mami,
RispondiElimina:) allora è fatta!
Navigo,
grazie, è proprio così :)
(cerco sul tuo blog il tuo nome ma non lo trovo)
Ale,
vero. Che poi sono tutti strumenti, penso, perché ci conducano al momento speciale o di senso. Quello che è meno deteriorabile o deteriorabile a lungo termine non è detto che regali più senso di qualcosa di velocemente effimero. Lo abbiamo sperimentato tutti, questo.
Sempre molto dense le nostre discussioni :)
brevi, ma dense.
Appunto! :)
Giardi,
ho riso tanto :)
è carino, tenero, intelligente e ridicolo assieme :)
Lo so, A.
mi dispiace.
vorrei dirti che se anche non firmassi ti riconoscerei al volo.
sei l'anonima meno anonima al mondo.
comunque Leandro :)
Appunto :)
RispondiEliminata ta ta ta ta ...(marcia nuziale).
RispondiElimina;)
m.