Stamattina, ooooh che senso di onnipotenza quando con la mano alzata ad alt, voce dura con sorriso vagamente provocatorio e sguardo fermo tutto tuffato dentro quello di Sofia, le ho intimato di smetterla con i lamenti e le pretese e disposto che solo dopo aver finito la colazione avremmo fatto quello che lei stava chiedendo di dover fare immediatamente.
Sofia, appoggiata alle mie ginocchia, sguardo mortificato tutto tuffato dentro il mio, si è lasciata mollemente andare a terra, senza mai lasciare l'appiglio dello sguardo, come fa uno scalatore in discesa con la fune, anche lei con un certo sorriso, il suo però vagamente di sconfitta.
In un attimo di cervellotica, folle euforia, mi è sembrato che avessimo interpretato benissimo la scena della legge della giungla, quella che recita "in natura vince il più forte".
C'è però una differenza che ci allontana, per fortuna (ma in certi casi bisogna dire anche per sfortuna), dallo stato di natura.
Quella che generalmente il senso di onnipotenza arriva accompagnato dallo storico trio volgare/basso/meschino della coscienza parlante.
A me imbarazza sempre sperimentare certe alture dell'ego. Mi mortifica.
Davvero non ci è dato di provare l'onnipotenza senza sentire subito l'impulso di correre a nascondersi dietro un cespuglio.
E solo alcuni si accaparrano ancora indebitamente, e direi sadicamente (per lo più contro i loro propri confronti), il diritto di provare un tal senso senza conseguenze di coscienza.
Ma quasi sempre poi gli va male.
Illustrazione di Benedetta Marasco, abilissima disegnatrice di immagini dell'inconscio.
p.s.: si sente che è una delle mie prime strigliatelle a Sofia, eh?
(Aspettando che Sofia cammini)
(Aspettando che Sofia cammini)
Veronica, guarda che il tuo dovere di madre è quello di amare, coccolare, rassicurare, proteggere tua figlia. ma anche quello di porle il limite, di insegnarglielo, così che non si perda senza punti di riferimento nel naturale straripare del suo Ego (i bambini piccoli sono solo Ego, praticamente).
RispondiEliminae parlare in termini di vittorie e di sconfitta non ha senso. non vince nessuno se lei impara a fermarsi quando esagera o se impara a darti retta. non vince nessuno, oppure vincete entrambe, ecco.
te lo dico per esperienza, come sai :)
ecco, Marta, mi dici queste cose dopo un colloquio con il pediatra su tutto questo.
RispondiEliminasono i primi veri e propri scogli, questi. che non so bene ancora come gestire.
intanto ci sono queste due correnti: una che dice che i bimbi non fanno mai capricci ma quando chiedono è per bisogno; l'altra che dice che invece li fanno eccome e bisogna provvedere.
io direi che tante sue crisi di questi giorni sono capriccetti ma se poi non è così? se poi sono bisogni, anche emotivi, a cui non sto rispondendo?
anche perché è vero che Sofi sta vivendo un momento di crescita che per tutti è sempre un po' delicato.
poi aggiungo che adesso sono diventate insostenibili certe cose, come non poter andare due minuti in bagno senza sentire strillare, e più cerco di insegnarle ad essere un poco più autonoma o a rispettare i diritti altrui, ovvero i miei, più lei mi pretende.
e vorrei non ferirla.
non so come sbrogliare la matassa,
ma ci stiamo lavorando.
comunque lo so, Marta, è come dici tu,
e come dice il Riccio, che sicuramente è molto meno coinvolto emotivamente di me (in senso nevrotico dell'espressione) e più lucido.
anche io sono in attesa che B cammini. lei compirà tra poco 13 mesi. che ne dici se ci uniamo nell'attesa? ci pensi se camminassero esattamente nello stesso giorno? amiche per la -prima- camminata!
RispondiEliminaUh, la disciplina. Da noi io faccio la parte della cattiva: sgrido, metto in punizione quando proprio superano il limite, urlo. Nicolò mi ha sempre ascoltato e obbedito. Andre mi fa la lingua, mi chiama 'cattivona' e corre a cercare il papà. Il papà fa la parte del buono.
RispondiEliminaLa mia esperienza? Mamma führer, ancora adesso che sono adulta e vaccinata. Papà pacifico, da lui ho beccato un solo schiaffo da piccola. Della prima ho sempre avuto paura, ma devo ammettere che se sono una 'brava persona', come mi ritengo, lo devo anche a lei e ai limiti che ci imponeva (limiti che poi ho compreso solo 'da grande'). Al secondo cmq sono forse più affezionata. Ecco, l'ho ammesso. Non dirlo a mia mamma però...
rosa, è una cosa carina, mi piace.
RispondiEliminaallora aggiornamento: Sofia oggi al parco ha camminato tenuta con una sola mano.
Mami,
ora capisco perché ce la intendiamo così tanto: il background è identico. Ripeto: identico.
L'avevo capito. Tua mamma deve essere, come dire..tosta..come la mia. In tutte le accezioni del termine 'tosta'...ma quante cose abbiamo da raccontarci allora? Altro che week-end. Qui tocca organizzarsi meglio.
RispondiEliminaci penso spesso a come fare.
RispondiEliminaora ci organizziamo sì
Ho proposto a Mr B un week-end in Sicilia (si avvicina l'anniversario e dopo tutto il viaggio di nozze l'avevamo fatto lì vicino a te). Bocciata...uffa.
RispondiEliminaAl Riccio potrebbe interessare un tour delle risaie piemontesi? ;)
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