Con i bambini è così: stimolano all'inverosimile la tua ghiandola pineale, ti fanno fare salti quantistici nello spirito che non avresti mai creduto di poter essere capace di fare, ma, visto che c'è sempre un risvolto della medaglia, i moti opposti ci son sempre, mentre migliori da un lato diventi uno schifo dall'altro.
Mettete me. Ho imparato, ad esempio, ad essere pratica, a far tutto veloce, a non perdere tempo, a far tre cose alla volta. Bene. L'altro risvolto della medaglia è che facendo tre cose alla volta, ho detto definitivamente addio al mio perfezionismo. Male. Una volta ero così carina, facevo tutto così straordinariamente bene, tutto, che ne so, dai pacchi regalo ai visi delle statuette in pasta di sale, passando per l'esame di bioetica, la decodifica dei testi, la scelta degli arredo con sottofondo musicale e la piastra ai capelli. Eeeeh, la piastra! Semmai "na' ciocca sì, na' ciocca no".
Insomma, ora son pratica ma sciatta. Olé.
Oppure.
Ho imparato la forza della compassione. Una volta proclamavo la pace dello spirito ma ero uno stronza. Studiavo le religioni, gli spiritualismi, le filosofie del mondo, ma le studiavo solo, mi compiacevo di tanto intellettualismo, poi però se qualcuno mi mordeva lo facevo a pezzetti. A dirla tutta facevo a pezzetti anche senza esser per forza morsa. Il sadismo mi eccitava.
Ora guardatemi: piango persino di fronte agli spot natalizi.
Un altro olè per me, grazie.