30.10.11

Per ogni mai detto, metti nel taschino un cornetto (portafortuna)

L'impreparazione. 
C'era questa ragazza, qualche anno fa, che frequentacchiavo. Era una mosca bianca tra noi del gruppo appena ventenni, il tempo delle mele e delle canne in mano.
Ci invitava a casa sua a fare baldoria, quella inconcludente e carnevalesca dei ragazzini che non hanno niente da fare se non quello di sperperare il loro tempo ingannandosi di pensarlo come tempo creativo e parlare di politica per sentirsi in qualche modo ancora parte del mondo, seduti sul suo divano tra i Violent Femmes e le fotocopie stropicciate di materie che non avrebbe mai dato.
Lei aveva ventisei anni e una bimba di cinque.
In effetti era sua figlia la mosca bianca, mica lei, la mamma.

26.10.11

Rezophonic e le tagliatelle di nonna Pina

Ore 3.45 della notte.
Sento aprire la porta di casa.
Faccio un balzo, Sofia dorme, e ancora dentro a quei momenti fatti di latte del dormiveglia penso "o ammazzo o abbraccio".
Abbraccio.
Il Riccio.
Tornato a sorpresa da una di quelle sue serate cui, da vera profana dell'arte musicale, mi avete vista indecorosamente partecipare nel mio con ricatti d'amore e sondaggi.
Torna con il premio Rezophonic che vedrà il suo gruppo aprire uno dei concerti da qualche parte in Italia.
Siamo sul letto prestato alle montagne russe per Sofia, mentre il Riccio mi racconta tutto, il dietro le quinte suo personale e della serata, minuzioso come solo lui sa fare per sopperire alla mia assenza. Ogni volta ci è necessaria questa minuzia dei particolari, specie per due che proprio non vorrebbero, costretti a vivere lontano, due vite parallele. Le minuzie nel racconto coprono le falle, lo spazio tra le parallele, seppur si sa che imbrogliano un po', ché il racconto è già di per sé una falla.

24.10.11

Giochiamo a fare i grandi

È di nuovo polemica quella sollevata da alcune associazioni di genitori in seguito all'uscita del nuovo modello Barbie. Stavolta alla gogna è salita la barbie stile rocker, tutta glitter, leggings leopardati e tatuaggi, colpevole di essere troppo provocante, di fare da cattivo esempio per le bambine e di incoraggiare il loro naturale desiderio di apparire più grandi.
Che non ci fossero barbie modello "Promessi sposi" e "Domenica in piazza San Pietro" lo sapevamo già.
Ma, devo dire, come ogni volta che mi trovo davanti a questo genere di questioni, mi sembra che le reazioni siano esagerate. Specie per un oggetto, tra i tanti, cui alla fin fine spetta a noi dare un peso. Quello giusto, si spera.

Stile rocker ribelle, tatuaggi e teschio-cuore compresi. A parte che più che uno style pericolosamente fascinoso e da voler imitare, quello di questa barbie sembra uno dei tanti fantasmagorici out-fit partoriti dalla mente di Simona Ventura. Con un tocco di Platinette. E se avesse un bottone per parlare direbbe n'ascella sì, n'ascella no.

21.10.11

Una bambina

Non so cosa riesco a dire.
Non so neanche perché devo dire qualcosa.
Non riesco nemmeno a respirare.
Tre cose in tutta la mia vita mi hanno sconvolto. 
L'Olocausto, le immagini che ho visto, tutto il dolore di quei corpi, dello strappare i bambini alle mamme. 
Le maestre di quell'asilo che picchiavano i bambini.
E questo: la bimba di due anni, due anni, investita e ignorata e poi investita di nuovo e ignorata, lasciata a terra. è abominevole, abominevole. e anch'io per il solo aver guardato il video mi sembra di averla ferita di nuovo. e scrivere, mettere il link, mi sembra una follia. le mani sono pesanti.
non so cosa voglio dire. sono fuori di me.
so solo che in un attimo crolla tutto.
tutti i teatrini. 
mi sembra che in un attimo tutto il mondo sprofondi nella barbarie.
non ci salva niente se siamo capaci di tali abomini.
e che ci raccontiamo delle storie per non pensarci.
lì, a terra che boccheggia, c'è anche la mia bambina.
che cosa le dirò.
come la proteggerò.
mi fa male tutto il corpo. sono addolorata.

10.10.11

X Tu sei qui

Potreste trovare qualsiasi oggetto di casa in qualsiasi posto della casa.

Insomma, avrete tutti già guardato l'ultimo spot della nota azienda di telefonia dove c'è questo bimbo imbizzarrito in casa che fa della casa l'ultimo avamposto di un assedio.
E certamente avrete risposto a livello emotivo esattamente nel modo in cui i creatori dello spot si aspettavano lanciando una provocazione di tal genere, ovvero "anche mio figlio!!!..."
E ancora, vi sarete sentiti non poco sollevati da qualche mala responsabilità nell'educazione da voi impartita e spesso messa in dubbio quando, con quel senso di immedesimazione e di condivisione ispirata dallo spot, vi sarete crogiolati nel mal comune...
No, perché io l'ho fatto. L'ho fatto eccome.
Ho dovuto.
Da quando Sofia ha preso dimestichezza con l'interazione corpo\mani-oggetti ogni centimetro di casa è uno strambo ricettacolo di materia.
In questo momento c'è una baby tastiera musicale sulla cassapanca della mia stanza da letto con sopra elastici, collane, Pluto e un bicchiere in plastica messo in scrupoloso equilibrio; cacciaviti, viti e controviti reperiti da un lavoro di manutenzione del Riccio conficcati dentro lo spazio tra il forno e il piano cottura. Volendo, nel toglierli, ho trovato colori a cera semi disciolti, risolidificati e mostruosamente attaccati alla lamiera.
Non c'è limite alle sue possibilità di collocamento degli oggetti negli anfratti e non di casa.
Aprite un cassetto adesso qui da me. Qualsiasi.

9.10.11

...disse Forrest Gump


Che una certa crisi sia finita mi sembra un giudizio affrettato e non corretto.
Anzi: sarei in crisi.
Ancora.
Ma che volete. Ho 30 anni e fino a due anni fa mi sembrava di avere tutto il tempo.
Quel 2 davanti agli altri numeri mi ha fregata. Il 2 a capo dell'età anagrafica non dovrebbe mai starci. Dovrebbe essere messo in seconda categoria, fare solo da chiudi fila e basta.
Magari avanti sul numero a tre cifre, magari sì.
Messo lì invece, in prima posizione, è una fregatura. Ti prende per il culo. Ti illude.