Il bianco.
Il rosa, e il tormento di tuo padre nei confronti della scelta del tema.
Ad essere tormentati forse un po' anche i quadri di mio padre.
I fiori che indosserai.
Una sedia, un figlio seduto, testa inclinata,
Un'altra casa da spolverare.
E poi.
Rimane che mi sono misurata tra le 100 cose da fare ed il renderti "normale" la giornata, diversa da ogni giorno ma riconoscibile ad ogni tuo giorno. E nel districarmi bene in questo, qualcosa l'avrò pure vinta.
Rimangono vesciche ai piedi e un arrossamento alla mano sinistra, ché tra tante persone attorno a noi, le tante cose da dover fare, tu hai deciso di voler stare tutto il giorno in braccio. E mi sa che è stato giusto così.
Rimane la delicatezza di una donna allo sportello delle PI nel consegnarmi i 1500 euro dell'assegno di maternità. "Subito a casa" mormora. Rimane anche che a pensarci un po' mi ci arrabbio: se fosse stato un assegno di paternità, ci sarebbe stato bisogno di tale premura? E in effetti corro a casa.
Rimane che per giorni si è continuamente parlato della monta alta del tuo piedino, che finalmente le ho trovate le scarpe, e che non so se prendermela con tuo padre che tra le tante belle cose che ti ha dato questa non se l'è proprio risparmiata, o con me che non ho questo impiccio feticista.
Rimangono incidenti diplomatici tra adulti, risolti dalla bellezza diplomatica di una bambina vestita di bianco.
Rimane una macchia, tenue ma pur sempre una macchia, di succo d'arancia nel vestitino bianco. Appena qualche minuto dopo averlo indossato.
Rimane che arriva tuo padre, l'esuberanza dei suoi ricci trattenuti dal nuovo taglio, e io torno in un attimo a due anni fa, a quando anche di fronte alla porta di un bar la vita può esser stravolta.
Rimane l'esplodere in tutta la casa dell'esultanza di due bambini seienni, che hanno il potere del gioco, fanno perché sanno cosa vogliono, di una bambina che gattona, ancora non sa ma tenta, e di un bimbo di 2 anni che per amor della bambina che gattona si mette a gattonare anche lui decidendo che per questa volta il senso d'avventura dietro i due formidabili condottieri seienni può anche attendere per il dolce bianco.
Rimane che mi stupisco di come la genuinità di questi bimbi faccia da collante per adulti così diversi per età e stili di vita, incapaci altrimenti di comunicare senza muri di sorta.
Rimane che hai preso tutti in giro per un mese, tutti noi che facevamo le prove di spegnimento della candelina soffiando in aria e tu niente. In genere provi, hai una reazione. Ma questa proprio niente. Guardavi lontana annoiata. E invece...un lampo, la candelina la spegni tu, da sola, due volte. Mi sa che aspettavi di soffiare a qualcosa piuttosto che ai mulini al vento.
Rimane che non ho voluto scrivere niente per il giorno del tuo compleanno, io che scrivo sciocchezze, questa proprio no, che non era una sciocchezza. Soprattutto a sperimentarla.
Rimane un video incompleto. Un po' d'amarezza di tuo padre. Capire che, anche se si vuole, a volte non è abbastanza, o che se si vuole fortemente forse la prossima volta...
Rimane che è stata una delle giornate più intense della mia vita.
p.s.: Rimane che la nonna cerca ancora il suo genero. Dai lunghi ricci.
p.p.s.: Rimane anche che con l'assegno di maternità ci scappa una buona macchina fotografica, che gli scatti qui sopra sono mozziconi di sigaretta.
Meno male che la memoria darà un po' d'ossigeno a sto fumo.
E l'uno.