Non si sa come, non si sa il perché, ma tant'è, il Riccio tiene ancora in vita scambi di interessi, per lo più economici, con il suo paese d'origine.
Il paese della "domenica tutto chiuso" e quindi del sabato come giorno di via crucis dell'intero paese per il rifornimento degli approvvigionamenti, che manco fosse stato dichiarata allerta calamità, o forse sì, una specie, visto che all'orizzonte si staglia imponente e minaccioso l'arrivo del pranzo domenicale: 10 chili di pane, 10 chili di carne, salsicce, braciole, maiale e 30 di cacciaggione, che c'ha gli ossicini e a parità de magnata pesa di più, pasta, farine, dolciumi, famiglia media quindici persone.
Il paese di "tutti in macchina", quando l'estensione del paese sarà al massimo di un paio di chilometri quadrati, ma siccome il modello americano non si è lasciato intimorire, come si fece a Eboli, dal perseguire la colonizzazione culturale persino nei più piccoli anfratti del mondo, le abitazioni sono in verticale; allora il paese è abitatissimo e tutti hanno le macchine e certe statistiche son fatte proprio male, ché contano le proporzioni e mica i numeri e basta, ché se nelle statistiche contassero le proporzioni per intensità di traffico il paese del Riccio sarebbe Milano e Milano il paese del Riccio, ma a quel punto quelli che al nord si son fatti un mazzo così per essere considerati i più fighi tra le città d'Europa, non ci starebbero ad avere quel nome, insomma come si fa a dire "andiamo al paese del Riccio in via Monte Napoleone"? E allora quelli di Milano, per riappropriarsi del loro legittimo nome, dovrebbero prendere tutte le loro cose e portarle qui giù, e quelli del paese del Riccio, che la cosa di questa botta di culo improvvisa di essere considerata la città tra le più fighe d'Europa non gli starebbe proprio così male ma a quel punto dovrebbero per forza di cose tenere tutto aperto la Domenica e questo scombinerebbe i loro ritmi circadiani, e poi attacchi di panico, isteria collettiva, astenia, dovrebbero smontare le tende e salire su.
E insomma sarebbe un casino e allora lasciamo le cose come stanno.
Il paese della "domenica tutto chiuso" e quindi del sabato come giorno di via crucis dell'intero paese per il rifornimento degli approvvigionamenti, che manco fosse stato dichiarata allerta calamità, o forse sì, una specie, visto che all'orizzonte si staglia imponente e minaccioso l'arrivo del pranzo domenicale: 10 chili di pane, 10 chili di carne, salsicce, braciole, maiale e 30 di cacciaggione, che c'ha gli ossicini e a parità de magnata pesa di più, pasta, farine, dolciumi, famiglia media quindici persone.
Il paese di "tutti in macchina", quando l'estensione del paese sarà al massimo di un paio di chilometri quadrati, ma siccome il modello americano non si è lasciato intimorire, come si fece a Eboli, dal perseguire la colonizzazione culturale persino nei più piccoli anfratti del mondo, le abitazioni sono in verticale; allora il paese è abitatissimo e tutti hanno le macchine e certe statistiche son fatte proprio male, ché contano le proporzioni e mica i numeri e basta, ché se nelle statistiche contassero le proporzioni per intensità di traffico il paese del Riccio sarebbe Milano e Milano il paese del Riccio, ma a quel punto quelli che al nord si son fatti un mazzo così per essere considerati i più fighi tra le città d'Europa, non ci starebbero ad avere quel nome, insomma come si fa a dire "andiamo al paese del Riccio in via Monte Napoleone"? E allora quelli di Milano, per riappropriarsi del loro legittimo nome, dovrebbero prendere tutte le loro cose e portarle qui giù, e quelli del paese del Riccio, che la cosa di questa botta di culo improvvisa di essere considerata la città tra le più fighe d'Europa non gli starebbe proprio così male ma a quel punto dovrebbero per forza di cose tenere tutto aperto la Domenica e questo scombinerebbe i loro ritmi circadiani, e poi attacchi di panico, isteria collettiva, astenia, dovrebbero smontare le tende e salire su.
E insomma sarebbe un casino e allora lasciamo le cose come stanno.