La seconda una scocciatura.
La terza un problema serio.
La quarta settimana un labirinto senza fili d'Arianna.
Da un mese accade questo: ogni domenica puntuale all'appuntamento delle 18:30, in macchina che guida, improvvisamente tra Corso Sicilia e Piazza Stesicoro a Veronica manca il respiro. Si sente mancare, c'ha paura, è sola, al più Sofia.
Vola a casa, pensandola un baluardo di salvezza. Ma non passa affatto. Continua il nodo al petto.
Cerca di non pensarci, gioca con Sofia, ma il nodo la attanaglia insistente, è difficile non badargli, si infiltra in tutte le filastrocche, il papercutting e i lego sparsi ovunque.
Veronica porta il nodo fino a sera, fino al letto, e vorrebbe non addormentarsi, lasciarsi così docile preda.
Lunedì, al risveglio, eccolo, la notte non ha alleggerito nulla: il nodo, la mancanza di fiato è lì, non cede, anzi si è fatto più aggressivo. Tutto il giorno.
Martedì. Fa fatica a fare qualsiasi cosa. Parla pure poco. E' stanca ancor prima di iniziare.
Ed ecco che ad ogni mercoledì da cinque settimane il nodo esplode, si trasforma: la prima settimana in un'influenza, la seconda in una bronchite, la terza in tachicardia più gastrite, la quarta di nuovo in febbre a 40°.
Durano tutte tre giorni: mercoledì, giovedì, venerdì. Poi sabato più niente, fino alle 18:30 della domenica seguente.
Veronica, ipocondriaca doc, prima sacerdotessa di ogni tipo di paranoia psicosomatica riguardante complotti orditi da parte di un destino crudele ai danni della sua salute, nonostante anche questa quinta settimana sia andata come da copione, anticipando però per domenica l'arrivo del virus intestinale, da qualche giorno non ha più paura.
Da qualche giorno, a letto in pigiama, ha ripercorso il mese, ha fatto due conti e ha capito.
Nessun destino crudele.
Solo il Riccio.
Il Riccio, che torna sabato mattina carico carico di benessere da donare a Veronica e che poi riparte domenica alle 18:30 dalla stazione di Corso Sicilia adiacente Piazza Stesicoro.
E che, non si sa ancora bene perché, ha deciso che come carico torna così carico riparte.
Durano tutte tre giorni: mercoledì, giovedì, venerdì. Poi sabato più niente, fino alle 18:30 della domenica seguente.
Veronica, ipocondriaca doc, prima sacerdotessa di ogni tipo di paranoia psicosomatica riguardante complotti orditi da parte di un destino crudele ai danni della sua salute, nonostante anche questa quinta settimana sia andata come da copione, anticipando però per domenica l'arrivo del virus intestinale, da qualche giorno non ha più paura.
Da qualche giorno, a letto in pigiama, ha ripercorso il mese, ha fatto due conti e ha capito.
Nessun destino crudele.
Solo il Riccio.
Il Riccio, che torna sabato mattina carico carico di benessere da donare a Veronica e che poi riparte domenica alle 18:30 dalla stazione di Corso Sicilia adiacente Piazza Stesicoro.
E che, non si sa ancora bene perché, ha deciso che come carico torna così carico riparte.