11.9.10

Evoluzioni.

Dicevo dello stress, a cui si da la definizione di "adattamento del corpo ad un generico cambiamento fisico e/o psichico". Cambiamento. 
E in effetti i miei criteri di interpretazione e di accostamento al reale sono tutti sovvertiti, o ricodificati, o anche rasi al suolo, smistati e riassemblati.
Accanto al "nulla si crea e nulla si distrugge", c'è un continuo lavorio di distruzione e ricreazione di forme, naturali e terrene ma anche psichiche-emotive, che la bravissima ammaliatrice di inconsci Clarissa Pinkola Estès chiamerebbe natura Vita/Morte/Vita e che in qualche modo equivale al maccheronico corsi e ricorsi del tizio anziano seduto al tavolino del bar con sigaro, briscola, caffè, e sguardo e pelle saturi.
Si seguono i cicli, in questa terra. E' atavica la nostra attrazione per il movimento del mare, ché ci restituisce nel modo più immediato l'immagine del ciclo.

Questo qui sotto è un mio scritto per una materia che ho dato. Allora, quando potevo permettermi di indugiare la notte tra libri, penne e sigarette, mi piaceva alternare il suono ovattato dei pensieri al ticchettio plastico della tastiera.
Tra le parentesi quadre ho tracciato in parole quello che per me, sempre allora, esprimeva l'immagine del ciclo delle cose della terra, compreso l'uomo.  


Allora però potrei dire che ero ferma ad una stazione di servizio aspettando di prender parte al movimento ondoso del vivere. Parlavo di cicli senza averne l'esperienza.
L'esperienza del reale che Sofia ha concesso alla mia vita notturna e diafana, ha rivoluzionato il concetto e adesso l'ho riformulato.
Crisi. Rivoluzione. Evoluzione. Equilibrio.
Un sistema è per sua definizione in equilibrio, finalizzato a qualcosa e per questo funzionante.
Ad un certo punto un accidente suo interno o esterno lo sbilancia, lo destabilizza. Il sistema entra in crisi.
Ma siccome la vita tende all'equilibrio, il sistema si mette in moto perché lo scontro con l'accidente venga medicato. Dalle macerie alla ricostruzione. E' la fase della rivoluzione.
L'accidente è un evento ormai accaduto, non si può tornare indietro, non si può ignorare perché ormai è. Per cui la ricostruzione del sistema avviene riassorbendo, inglobando l'accidente, o il segno che ha lasciato nello scontro. Dopo la rivoluzione il sistema non si ripropone mai più sotto la vecchia forma. Per questo è un'evoluzione.
A cui, dopo qualche scossa di assestamento, segue l'equilibrio. Il nuovo sistema nuovo di zecca.
Ci possiamo riconoscere in questo movimento perché l'essere umano è un sistema nel sistema nel sistema... Una matrioska spettacolare e, fino a che la teoria dell'infinito non venga confutata, infinita.


Dunque di fronte ad una rivoluzione, la persona non ne può uscire indenne, identica agli stadi precedenti la rivoluzione.
Io sono in stato di rivoluzione.
Mai, prima di adesso, ho investito così tanto di me.
Mai ho lasciato che le mie appartenenze, quelle predestinate, cadessero per lasciar posto a nuove appartenenze.
E, al contrario, mai prima di adesso ho permesso alla mia persona di vivere la reciproca appartenenza.
E in questo periodo di rivoluzione, o di adattamento del corpo ad un generico cambiamento fisico e/o psichico, si incastona splendidamente l'esperienza del sublime. 
E quello che ai miei occhi è esperienza del sublime, in questi giorni per Sofia è crisi.
Siamo, ma soprattutto è, in attesa.
Come quando è nuvoloso e il cielo aspetta, che la pioggia cada. O quando cade, che smetta.
Come al semaforo, che si riparta.
Siamo come nell'attesa che qualcosa avvenga, che l'attesa vada.
E tutto quello che facciamo in questi giorni sembra cammini in punta di piedi, che sussurri come le voci in chiesa aspettando la messa.
Perché, certe volte, l'attesa, l'anelito in genere, la si porta dentro con la stessa delicatezza dei gesti di cura e di protezione, come fosse portatrice di sacro.
Anche le parole di questi giorni sembrano stare sospese ed evadere da quello che stiamo attendendo con profondo trasporto.

Aspettiamo la rivoluzione.
L'evoluzione.
E il nuovo equilibrio.

Aspettiamo, ma soprattutto Sofia aspetta, che cammini.



6 commenti:

  1. Sofia, Veronica, questo è l'inizio della scoperta e della libertà.
    p.s. proprio questa settimana ho visto una videocassetta di Nico che camminava, aveva due anni ed era buffissimo perchè con il pannolone camminava come una papera decisamente goffa e sovrappeso ;)

    RispondiElimina
  2. mami non vediamo l'ora: ci sentiamo bloccate, limitate.

    p.s.: si vede che hai il magone. Videocassette nostalgiche, post su Nico, Nico che va a scuola, Nico che cresce... :)

    RispondiElimina
  3. Guarda, cerco di seguire entrambi con la stessa attenzione perché per entrambi è una tappa importante: uno inizia la scuola primaria, l'altro la materna, uno riprende danza, l'altro cerca di capire se gli potrebbe interessare ginnastica artistica. Andre è più indipendente, quindi non è che si fa seguire così tanto. Nicolò cerca attenzioni, è un continuo 'mamma, devo dirti una cosa...voglio te'. E la mia bilancia emotiva oscilla continuamente tra il mio piccolo bambino timido e chiuso e il mio nano indipendente e un po' strafottente. E ammetto che ora pende più dalla parte di Nico...

    RispondiElimina
  4. ah, dimenticavo, la videocassetta è del nonno perché noi con la videocamera abbiamo un pessimo rapporto. Io la tiro fuori solo a Natale e nei compleanni. E so che me ne pentirò quando saranno grandi e vorrò rivedere com'erano da piccoli, come si muovevano, come parlavano, cosa dicevano.

    RispondiElimina
  5. Capisco sempre di più i tuoi bambini, attraverso quello che racconti.
    :)
    che la bilancia penda da una parte o dall'altra credo sia naturale. vai dove sei più necessaria. segui i bisogni. lo trovo giusto, Mami. Nicolò è quasi "grande" e ha bisogno di attenzioni diverse, specie ora che inizia un ciclo importante della sua vita.

    cerca di fartela piacere la video camera,
    anche se non ti fai mancare foto bellissime.
    il suono della voce però...

    RispondiElimina
  6. ok, lo farò. Ho già in mente un'intervista stile Iene ai piccoletti..

    RispondiElimina