8.7.11

La lingua e il Diavolo

Un anno fa Sofia era un genio. Davvero. Un genio. 
Della lingua, utilizzo e pronuncia.
Non camminava ancora, anzi, sembrava essere destinata a fare la riproduzione in carne e ossa della statuetta del Buddha e nient'altro. La sua capacità motoria era pari a quella della majonese dentro al barattolo. E io a volte ho temuto di doverla spolverare per sempre in mezzo agli altri ninnoli di casa.
Ma parlava. Dio se parlava. Pronuncia perfetta di almeno duecento parole. Ed eravamo tutti impressionati di come quella cosa immobile fosse così presente e pertinente nella comunicazione.
Adesso, invece, avendo scoperto le gioie del movimento libero e forsennato del corpo, mi sembra che quella genialità si sia ridimensionata. E' come se le sue capacità siano state messe sui piatti di una bilancia per essere equilibrate.
Naturalmente quello che usa adesso è un linguaggio più preciso e squisitamente arricchito: a solitari sostantivi ha aggiunto verbi e coniugazioni, infinito, gerundio e participio passato, e moltissimi avverbi.
Ma...è normale. E' il linguaggio di una bimba di due anni.
Stavolta con errori di pronuncia. Primo su tutto il comune spagnoleggiare le parole tipo paja, caballo, trobalo.
E poi: Opia per Sofia, aniamo per andiamo, maniare per mangiare e lilì (pausa) salata per insalata.
E quel suo inarrestabile sofianese fatto di parole vicine all'aramaico mentre finge di conversare al telefono o tiene in mano Barbie e una mia infradito.
Insomma, cose così. Normali.


Ora, in mezzo a tutta questa normalità quello che penso è che ci sia sicuramente qualcosa di diabolico se, per quell'unica volta che mi esce una tra le più impossibili delle imprecazioni, Sofia mi ascolti, rimanga un po' in silenzio e poi ripeta perfettamente e senza intoppi scacamento di coglioni.

4 commenti:

  1. e vedrai che lo ripeterà ancora...
    Nico, il bambino educato, timido e riservato che conosci, non ha mai detto parolacce. Un giorno, la sera di Halloween dell'anno scorso, mentre eravamo in casa con i vicini e i rispettivi bambini a scambviare dolcetti e scherzetti, Nico, bello bello, se n'è uscito gridando: 'CAZZO!' Ma gridandolo e scandendolo bene, eh? Io sarei morta. E vai a spiegare ai vicini che è un bambino educato, timido e riservato...
    m.

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  2. "scacamento di coglioni" è bellissimo, me lo prendo in cambio di "struccaminchia"!

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  3. ah...i bambini sono sempre una meravigliosa scoperta!
    leucosia

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  4. anche io da oggi dirò scacamento di coglioni.
    prima non lo avevo mai detto.
    perché non sapevo.
    ora so.
    e mi piace un sacco.

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