9.9.11

Weltanshauung settembrina

Prima di discutere il risultato del mercoledì... mmmh... beh, ormai l'aggettivo è venuto fuori... scabroso, adesso avrei in realtà un'urgenza diversa.
Dire di cosa sta succedendo. Cosa sta cambiando.
Finalmente... Cambiamenti.
A volte ho temuto davvero di naufragare ingoiata dalla pappa informe che è stata la mia vita in questi ultimi mesi. Ho perso mille volte nel tentativo di trovare un filo di senso, di capirci qualcosa. Io proprio faccio fatica a viaggiare senza una qualche vaga consapevolezza. Non riesco a starmene comoda nell'ottusità. E' che probabilmente non ho pazienza. In questi casi, di deliri, annaspamenti e confusione, si dovrebbe invece alzare le spalle, lasciare stare, stare a vedere, avere fiducia che le cose si metteranno a posto. Io invece in genere faccio come l'anguilla che s'affanna per liberarsi dalla morsa della cattura in rete. E più mi affanno...
Si vede quando mi dimeno. A tutti i livelli della mia persona. Nelle scelte, negli intenti, nei movimenti del corpo, frettolosi e nervosi, nei discorsi. Persino in un ciclo mestruale che balla la macarena.

Si vede quando mi sento un pesce fuor d'acqua. Che sto cercando di risolvere qualcosa e non ci sto riuscendo. Divento smaniosa di fronte al giogo della vita quando si fa complicata e incomprensibile.

E invece, a dispetto della mia poca fede nei momenti più incasinati riguardo al fatto che le cose si possano risolvere, eccomi qua.
Le cose si risolvono. Si mettono come sono destinate a mettersi. La pappa informe e incasinata prende senso.
Non sto parlando di eventi epocali. Non ho realizzato ancora i miei progetti, l'apertura di un asilo nido mi pare ancora lontana dal divenire. E porto sempre quei jeans che adesso non mi vestono più nel modo che vorrei.
Questa è la storia, normalissima e comunissima, di una donna che per due anni non c'ha capito niente, forse perché semplicemente travolta in pieno da un amore troppo più grande di quello che è stata da sempre abituata a provare. E' la storia di una donna che per annebbiamento di vista ha fatto esplodere caffettiere, ha smarrito biberon, ciucci, dimenticato pannolini, lasciato marcire nella lavatrice quintali di biancheria, bruciato al sole magliette colorate, avuto intolleranza alla spazzola per i capelli, ai trucchi, all'ordine, al disordine, alle improvvisate, alle costrizioni, agli impegni che non prevedessero altro che la maternità.
E che adesso, quasi all'improvviso, si è risvegliata.
Parlo della lente che sta alla radice degli eventi di una vita.
La mia lente in questi mesi si è fatta tersa, pulita. Adesso vedo.
Ho smesso di smaniare.
Non sono sicura se sia stata solo io proprio io, con i miei sforzi, a pulire la lente. Oppure quei fatti misteriosi della nostra coscienza che ad un certo punto, con dei meccanismi che non conosciamo, fa balzi di crescita e di consapevolezza. Non lo so.
Quello però che so è che ero stanca di quest'impasse e che ho fatto in modo di alleggerire.

Innanzitutto ho preso il colore.


L'ho voluto fortemente. Sapevo che avrebbe smosso qualcosa di fondo. Il colore e le sue bellissime forme.




Ho fatto in modo che io e Sofia venissimo a contatto con questioni semplici di luce, di odori, di cose belle in sé e per sé, basilari, scontate, bellissime




 Abbiamo visto posti mozzafiato, arie salvifiche, nuove prospettive, possibilità


E non so se è stato tutto questo, partire, tornare, ripartire, assaporare, viaggiare con Sofia io e lei da sole, le nostre prime esperienze da rapporto sempre più maturo, i suoi primi fuochi d'artificio, non lo so.
Ma è un fatto: la leggerezza, la naturalezza di essere, lo stupore, tutto quello che deve esserci per vivere è qui


 E questa non è la solita foto scontata

Sono io che sperimento. Ma anche no.
Sono io che gioco. Con niente. Che vedo. Che mi cibo.
Che mi sento a posto. Che sto andando da qualche parte che so. Ma anche no.
E rimane pur una meraviglia.



Fine.
Ma anche no.

9 commenti:

  1. Ci mancherebbe che fine. Ma anche si, qualsiasi cosa, purché sia comunque, sempre veronichese!

    RispondiElimina
  2. quel modo di raccontare solo tuo che io adoro :-)

    RispondiElimina
  3. più guardo le foto sopra, più mi viene voglia di salire su un aereo Malpensa-Catania..vabbeh.

    Fine. Io sì che sto meditando la fine, dei post. In una settimana sola, una mia amica si è offesa perché non l'ho citata tra le mie migliori amiche nell'intervista con le amichette dei nani, un altro mi ha detto che il mio blog parla sempre e solo delle stesse cose e a lungo andare è una palla. Me la sono presa a morte. Ma sta passando. Io continuo così, in fondo il blog è più per me che per gli altri, no? (piccolo sfogo, ma non trovandoti più altrove..........)
    ;)
    m.

    RispondiElimina
  4. mami, guarda, te l'abbono come ultimo colpo di coda di caldo estivo.
    io non li sopporto i blog chiusi. mi danno una tale tristezza. mi danno l'impressione di avere mollato...
    poi si sa: c'è un tale investimento di energie che a volte è normale vacillare
    ma no! non si può!
    non devi
    e fregatene. chi scrive deve rivendicare il diritto alla libertà d'espressione, a costo anche di ferire, altrimenti si è marchettari di parole.
    va be', lo sai che poi divento estrema...

    RispondiElimina
  5. e scusami ma da due mesi faccio 5 giorni dal Riccio e 2 qui a Ct.
    dalla prossima settimana si ritorna come prima :)

    RispondiElimina
  6. beh, ma che bello! tutti e tre insieme dico. Le foto sono del paese del Riccio, vero?
    (ti ho mandato un aggiornamento via mail)

    RispondiElimina
  7. reminder
    'dalla prossima settimana si ritorna come prima'
    ...
    c'è nessuno??
    m.

    RispondiElimina