25.4.12

Volevo solo dirvi, amiche mie

Volevo solo dirvi, amiche mie,
che siete venute e mi avete cambiato
come solo certi incontri sanno fare in così poco tempo,
veloci e generosi come quel vento su Acitrezza.
 Che però la cosa più incredibile è come
le nostre parole di dopo
siano rimaste le stesse di prima,
per quella meraviglia salvifica per cui alcune cose cambiano
ma altre rimangono così come sono,
se così come sono è buono.
Volevo solo dirvi, amiche mie,
che sono stata avara di parole
e di me
ma questo non ha impedito che per tutto il tempo voi foste mie.
Per tutto il tempo voi siete state mie.
E mi solleva pensare che quello che ci separa è solo una parola al plurale
e niente di più.
Volevo solo dirvi, amiche mie,
che oggi non dimenticare di mettere la tovaglia sul tavolo,
non perdere le strade,
trovare aperti i bar,
mangiare il pesce,
la ricotta,
il vino buono,
il dopo pranzo lento e contento,
guardare stranita i vecchi che non mi appartengono,
i lampioni sopra le strade,
i fiori sugli alberi,
l'accento delle vecchie,
sarebbero ora solo cose mie se non fosse che sono ormai anche vostre.
E che gli occhi e le voci e le mani e le pance e i capelli e le camminate
le avete dimenticate qui.



Volevo solo dirvi, amiche mie,
che sono appena stata al mare, proprio lì dove avete fatto giocare Sofia,
e mi sono resa conto che non è più lo stesso.

21 commenti:

  1. Ho seguito i vostri tre giorni sui vostri blog, partendo da quelli di Marta, che seguo da un po' di mesi. Immagino la magia di aver condiviso momenti cosi speciali, capisco che sia cosa unica....

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    1. che cosa carina che hai fatto :)
      sì, è cosa unica. Non si fa un'Italia intera per niente.

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    2. che a pensarci è lo stesso che dire: si son fatte un'Italia intera per niente, per un'amicizia.
      va be', insomma, il succo è quello.

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    3. Perché sentivamo che non era un'amicizia 'tanto per dire'. Un'Italia intera per conoscere Veronica. E Sofia. E il Riccio. Vuoi mettere?

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  2. :*)
    Volevo solo dirti che ti adoro, ora più di prima.
    Grazie per la citazione della mia pancia! :)
    m.

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  3. Comunque.
    Devo dire che ho volutamente omesso delle cose fondamentali che ieri, presa tra l'altro da nostalgia, mi sembravano troppo specifiche... troppo intime.
    Mo' le metto, ché è mattina, c'è il sole e niente sembra troppo.

    Marta. Lei non cammina, lei ondeggia. C'ha una camminata che levate. Se le stavo dietro, mentre camminavamo, mi sembrava il pendolo per l'ipnosi. E poi quegli occhi. Si insiste a dire che noi siciliani abbiamo uno sguardo particolare, profondo... Allora lei è siciliana. Marta poi non ha fiori. E non guarda. Marta cerca. Cerca sempre.

    Mirella. Mi chiedevo come semplicità e mistero, che è tutt'altro che semplice, potessero convivere pacificamente nella stessa persona. Mirella è la Sfinge vivente. E mi è rimasta tanta fame di lei.

    Annalisa. Lei mente quando dice che è del nord. Lei è napoletana. A confronto la comicità della Littizzetto è una barzelletta sbiadita sul Cucciolone. Ho pensato due cose in quei giorni. Mentre facevo i piatti ed ero piegata in due da quello che diceva, mi dicevo "se non ci fosse bisognerebbe inventarla". Lei riempie tutti i vuoti. E in quelle due volte che s'è fatta seria e mi parlava e l'ascoltavo, ho pensato invece che era uno spettacolo che non mi potevo perdere.

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    1. Quindi io sarei..egiziana? ;)
      Scherzi a parte, bellissima analisi...mazza se vai dritta dritta al punto. Condivido tutto quello che hai scritto su Marta e Annalisa. Su di me...
      (c'è l'emoticon per 'misteriosa'? tipo faccina con velo..)

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  4. ommadonna veronica, e tu?
    che sguardo hai tu?
    che cose vedi e noti, tu?
    ecco, mi ha fatto venire i capogiri ottocenteschi dall'emozione.
    dovresti vedermi come dondolo adesso ;)

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    1. o www.martasìbonazza.com, alla siciliana

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    2. strano, non trovo né l'uno né l'altro sito.... ;)
      ciao donna del mistero (come hai ragione, vero!)

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    3. Ne discutevo col Riccio che si spiega il tuo ottocentesco, Marta, con la sindrome di stendhal. ha ragione? oppure solo romanticismo?

      Mami, sei = si, che orecchio!

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    4. veronica, sai che non ho capito? il mio ottocentesco?

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  5. Sono rapita da questi racconti, lo dico sul serio... Seguo da lontano questo vostro week end passato e questi scorci, le foto che ho visto qua e la', e alla fine dopo il post di Marta ho riascoltato un bell'album di Carmen Consoli che mi ero scaricata...

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    1. mi dispiace ma sono costretta a ripetermi: la trovo una cosa davvero molto carina. il fatto è che credo che debba esserci una certa, come dire, gentilezza di fondo nel seguire, seguire con partecipazione, le storie di tutti noi blogger - gente comune. perché, va bene, la buona scrittura, la buona idea, le buone costruzioni letterarie fanno punti. Ma una vita comune rimane una vita comune. Per cui è la gentilezza (nel senso proprio di accoglienza) di chi legge che fa davvero la differenza. La tua è stata una gentilezza... tripla... incrociata :)

      per quanto riguarda la Carmen, grazie, ma passo.
      è brava.
      è catanese.
      l'appoggio.
      ma in adolescenza, specie all'ultima occupazione del mio liceo messa in loop a mo' di inno assieme ai CCCP, pensa che tipo di abbuffate ne ho potuto fare.

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  6. No, piu' che carina sono appassionata di vita vera, quella che si respira nei blog raccontati, come un po' e' il mio, in cui immortalo me stessa senza troppi filtri, come viene a me. Catania mi ha sempre affascinato, anche se non sono mai stata, ma finalmente quest'estate un pezzo di Sicilia lo vedrò anch'io....

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  7. insomma.
    tocca a me, giusto?
    l'unica latitante.
    ci to pensando da quella domenica sera, dal volo del rientro.

    ognuna di voi l'ha fatto secondo il proprio stile, coerentemente con la propria personalità e il proprio sentire.
    io sono ancora lì appesa.
    e vi ho guardate e lette. e rilette, pure.
    rimanendo persino sorpresa da chi ci seguiva da lontano, tramite i vostri blog.

    questo mi ha colpita. il senso di partecipazione.
    ho avuto modo di riflettere molto sul ruolo del web e del social nella mia vita in questi pochi anni. e sono sempre più dell'idea che il virtuale possa rendere molto più reale la vita di qualunque altro mezzo. certo, selezioni, in qualche modo. sondi prima di lanciarti. ma ti avvicini a persone lontane.
    e io ho ampliato l'orizzonte.

    veronica hai una capacità di analisi brillante.
    marta che cerca e dondola. e trasmette una calma cosmica (dannazione! cos'ha da stare così calma?)
    mirella, che conosco da una vita, tuttora ha delle zone d'ombra, ha dei momenti ermetici durante la quale non so in quale universo stia fluttuando (e anche fissandola non ne cavi granché di informazioni sul suo viaggio interiore).
    l'immagine che tu hai di me, mi ha fatto sorridere. a volte l'ironia serve per celarsi agli altri. chissà come sono, realmente ;).

    tu sei stata una sorpresa.
    confermo la guida spericolata, come ho scritto altrove.
    e sei stranissima.
    hai passato il tempo a osservarci, a studiarci, a soppesare le nostre anime. sembravi scientificamente interessata a noi, donne del nord. parevi fin meravigliata, come se ti aspettassi altro. quegli occhi enormi, i capelli corti, quelle tue attenzioni infinite per la piccola Amica. c'è stato un momento in cui ho pensato che ti sentissi pure sotto esame, solo per un attimo. io mi sono divertita. mi è sembrato tutto naturale, fluido, semplice. un istinto da assecondare. e ho riso a crepapelle, che non fa mai male.
    comunque il festival del couscous è a san vito lo capo: http://www.couscousfest.it/.

    prima o poi, il post lo pubblico pure io ;).
    a.

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  8. giusto, toccava a te. :)
    e sì, hai ragione sul "scientificamente interessata" e "meravigliata". Perché, dai, diciamolo, fino a quando ci si scrive tutte le definizioni, i punti di riferimento, l'età, la cultura, i costumi, tutto cade quando ci si scrive se il sentire è lo stesso. poi, in carne ed ossa, torna tutto. E tornano anche i luoghi comuni tipo "va be', ci vogliamo bene, ci conosciamo a fondo, ma sono sempre donne del nord, educate e gentili, ma non sbottonate, ti salutano da lontano senza toccarti... concedono fino ad un certo punto... loro sono abituate così..."
    minchiate. tutte. ma cavolo sti disegni che non hanno né capo né coda.
    anzi. siete state più "siciliane" voi che io che sembravo venuta dalla Siberia, dai.
    secondo me sai cosa, o meglio, chi instilla in noi certe programmazioni?
    i comici.
    quelli del nord sembrano raccontare il quotidiano di Hannibal Lecter. cinismo e fobie sociali in primis. "uè, testina" è il biglietto da visita.
    quelli del sud propongono sempre e solo la solita menata del fancazzismo, della penichella 24 ore no stop, della valigia di cartone e dei picnic luculliani al mare come unico faro di vita. vedi Mirella cosa pensava dell'offrire il caffé dopo aver visto la Mannino.
    perché per quanto si possa mettere dei filtri razionali, e una volta, e due volte, e tre volte, alla fine queste macchiette ti entrano.
    insomma, come da copione vi aspettavo educate ma algide.
    e poi ci si conosce. per fortuna.
    ad esempio tu. appena mi hai vista mi hai stritolato, con la mano, le braccia e i baci. mi sarei aspettata baci da lontano (scherzo :) e da subito, da questo gesto, mi sono meravigliata.
    chiedo scusa ma mi sono resa conto, come anche si è reso conto il Riccio che mi ha preso per il culo tutto il tempo, che sono stata in preda a dei veri preconcetti.

    per quanto riguarda l'ironia... lo so a cosa serve :). legata alla tua storia poi... è davvero un dono, per te e per chi ti sta vicino.

    ora corri a scrivere.

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    1. e comunque sia chiaro: il mio era il desiderio forte di sfatare qualsiasi farneticazione di costume e non avvalorare.
      sebbene davvero posteggiamo davanti le vie per i disabili (nonostante anche qui, lentamente ma inesorabilmente, qualcosa sta cambiando) ;)

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