17.7.12

Mercoledì tutti i giorni della settimana

Lei ha questa faccia un po' così, tra l'annoiato e il "ti combino un malaffare a metà tra il tentato omicidio e l'incidente domestico".
Lei non guarda mai dritto negli occhi, a meno che tu non la stia sgridando e lei ti fissa vuota pensando già a come ti potrà prendere per il culo non appena avrai girato l'angolo.
Se avesse proprietà di linguaggio, probabilmente tutte le manifestazioni d'affetto le chiamerebbe "un riprovevole utilizzo di agenti chimici sulla cute".
Ascoltare musica e ballare, stare sotto le lenzuola, mangiare il gelato, non sono attività da lei tollerate, piuttosto le provocano all'istante un imbambolamento seccato e gelido, a meno che tali attività non siano un mezzo per arrecare danno a qualcuno, tipo gridare e dimenarsi ossessa come un derviscio psicopatico; strappare di mano le lenzuola, buttarle a terra e calpestarle; mangiare sadica l'ultimo gelato impossibile da condividere, genere stick polaretto.
Il suo miele, la sua marmellata, quello che la attrae fortissimamente, sono i luoghi che ho severamente vietato di praticare: un burrone, un roveto, un deposito di ferraglia arrugginita, insomma i soliti scenari di grande ispirazione poetica.
Lei è Mercoledì, ha quattro anni, vicina di casa nonché prima compagna di scorribande di Sofia.
Se per scorribande si possono intendere attività come scagliare un vaso di terracotta sui piedi di Sofia e puntarle poi il dito incolpandola, oppure prendere i peluches e sbatterli sul muro con pulsioni vicine a quelle dei film di Hitchcock.

Quattro anni e una lucidità che usa puntualmente a suo favore, che si fa fatica a collegare alla sua età.
Una freddezza e una assoluta incapacità di empatia, che non capisco come Sofia la prenda ancora in considerazione.
Mistero delle alchimie.
Sebbene, naturalmente, tali alchimie non durino che pochi minuti, il tempo che Mercoledì pratichi una sua cattiveria premeditata, tipo tenere l'oggetto che Sofia aveva scelto per prima solo per il gusto di vederla piangere e poi darglielo come se fosse colta all'improvviso da amore universale dopo aver visto quel qualcosa di più interessante che io sono corsa nel frattempo a racimolare per darlo a Sofia.
Oppure chiamare Sofia per giocare e poi dopo dieci secondi lasciarla a bocca asciutta dicendole con sorpresa che ops, devo uscire e perciò ciao.

Il problema non sono questi piccoli espedienti da monella.
Il problema è la malizia e la premeditazione dietro ogni suo più piccolo gesto.
Il problema è quel senso di mal di vivere che diffonde nell'aria, anche se si sta facendo un puzzle o si sta ascoltando Il coccodrillo come fa.
Il problema è che tra un rabbonire, un rimprovero, un chiudere un occhio, uno spiegare una lezione, un mettere pace, passano i mesi e non cambia nulla: il gioco si chiude con lacrime e urla.
Il problema è quell'occhio di sbieco, così strano su una bambina di questa età.
Il problema è che chi va con lo zoppo... impara ad avere quell'occhio.


In questo momento, mentre scrivo, le due bambine, sotto mio ordine, giocano ognuna a casa propria perché oggi il senso del gioco secondo Mercoledì era quello di acchiappare le farfalle col retino, che poi sarebbe una tra le più belle immagini del gioco d'infanzia, specchio di leggerezza e innocenza dell'essere bambini, se non fosse che di farfalle non ce n'era manco il bozzolo e che, sempre secondo Mercoledì, il gioco era che mentre lei faceva sto bel bagno di innocenza, Sofia doveva rimanersene stoicamente ferma a guardarla: "Sofia, ascolta, sono due le cose: o fai giocare me oppure me ne vado a casa".
In questo momento, mentre scrivo, il senso del gioco secondo Mercoledì è quello di suonare fuori a tutto fiato  il flauto di Sofia che stamattina con una delle sue diaboliche mosse le ha sottratto.


Insomma, io lo so, non dovrei, ma dopo mesi di sadismo e pessimismo instillati da questa quattrenne, faccio fatica a trattenermi: "Mercoledì, ascolta, sono due le cose: o ti dai 'na calmata oppure ti do un bel calcio in

3 commenti:

  1. ma che piccolo mostro ignobile!

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    1. mah... a volte ho come l'impressione che sto blog mi prenda per il culo.
      In questo preciso momento stanno giocando qui a casa e Mercoledì... non sembra Mercoledì. Gioca con calma, è rilassata, soprattutto educata e conciliante.
      Mah.

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  2. Ma i genitori di Mercoledì che fanno? Giusto per capire se sono tutta cretina .... Baci

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