19.11.12

Foglietti

Ce li ho dappertutto. Sparsi in casa, sperduti nelle varie borse, presi, riposati e ripresi per ogni cambiata d'abito, finché non ne hanno abbastanza e per protesta si auto eliminano diventando mucchietti di carta illeggibile.
 A casa dei miei, in macchina, delle volte lasciati nelle tasche dei jeans.
Il lavaggio in lavatrice e la mia espressione mentre stendo la lavata fatta ormai di cellulosa appiccicaticcia, è la giusta punizione per la mia dimenticanza. 
Loro sono i promemoria, quelli scritti di fretta, dove ti capita, come ti capita. Trattati ingiustamente, come si conviene alle cose genere fast food: presi, consumati, cestinati. 
Sono mediani, ruolo di mezzo e precario, deciso da chi gode del diritto di rilegatura.
E ti salvano sempre il culo.



Ne ho una marea in questo periodo.

Nomi, numeri di telefono, email, ricette, le misure del tutù per Sofia, date, nuove idee per il mio progetto, appuntamenti.
Alcuni, per la fretta, son scritti con talmente tanta approssimazione che se passa del tempo si trasformano nel responso dell'oracolo da decifrare.
Martedì.
Anc.
24 12.
Il mio massimo raggiunto è il penultimo promemoria. Scritto col primo pennarello capitato sotto mano. Bianco.
Sto cercando ancora di dargli un senso.
Ad ogni modo io li adoro.


Di recente ho capito che sono in qualche modo la misura della nostra vita, delle attività, e relazioni, e connessioni che le danno voce.
Dopotutto se non hai nulla di improvviso e impellente da tenere a mente, forse ti stai perdendo qualcosa.


Soltanto una cosa.
Il problema è che se son note prese e lanciate nell'indistinto spazio del vuoto cosmico della dimenticanza di dove son messe, non hanno alcun senso.
Fosse per me, ci vorrebbe un promemoria che mi ricordi dove ho messo tutte le decine di foglietti promemoria. Ma per la stessa modalità di comportamento, mi sa che perderei anche quello. 
E allora me ne servirebbe un altro che mi ricordi dove ho messo il promemoria che mi ricordi dove ho messo tutti gli altri promemoria...
Che al mercato mio padre comprò.
In un loop folle senza senso.


Mi sa che è giunto per me il momento di affidarmi a quella che nell'ottica dei miseri foglietti solitari e accartocciati, appare la superba, la prepotente, la diva, la stronza che si pappa tutti i meriti, quella di cui nessuno si dimentica per ovvie ragioni di mole e fattura. 
Miss rilegatura - non finisco mai in lavatrice - 12/13. L'agenda.

2 commenti:

  1. donna post-it presente! Ovviamente sono ovunque, ovunque non li trovo mai quando mi servono, ovviamente servono più a ricordarmi cosa mi sono dimenticata che come veri promemoria... Mai potrei vivere senza!

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  2. Vero, io l'ho comprata l'agenda. Per lo stesso tuo motivo. Una fighissima Moleskine mini con copertina d'autore anche.
    ...
    ...
    Ma quante volte ho avuto il tempo di scriverci su le cose?
    ...
    ...
    Quest'anno ci riprovo comunque.
    Mai mollare.
    ;)

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