4.10.10

Il passeggio domenicale

Svago.
Distrazione.
Ho sempre trovato questi abbozzi di attività ridicoli, al limite dell'amebetizzazione, della bestialità.
Come se ci potessimo permettere di andare altrove, di perdere i nostri daffare e le nostre finalità nella mollezza dello svago indistinto e vago, del passeggio senza meta, con l'unico scopo di non avere scopi. 

Sono sempre stata un animale da sofà, da sedia, da moto immobile poggiato sui mobili perché il pensiero non ha bisogno di gambe fisiche.

Eppure da quando c'è Sofia, da quando l'ora d'aria è diventata indispensabile, sperimento sempre di più il fatto che ci sono cose che non si trovano al di qua delle trincee di casa, che magari offrono il sollievo del rito domestico escludendo però il balsamo della vita nuova venuta da fuori.
Fuori c'è l'aria di strada, il carnevale delle storie umane assortite. Non si conoscono, non ci appartengono, ma sono tutte messe qui a vista, esposte tra i passi di questa gente, i loro visi.
E basta così tanto poco per riempire gli occhi affamati di movimento.

Stasera siamo in tre, in questa città che ho abbandonato ma che mi perdona ogni volta accogliendo, come se la mia storia anonima mancasse qui, nel brulicare di centinaia di storie anonime.
Andiamo a raccogliere quello che a casa ci manca, e il solo cercarlo ci mette forza, ci ristora.
Ecco che si fa per strada, passeggiando, mi dico mentre lo faccio: si fa quello che rende l'uomo Uomo, si cerca. 

Status diversi, abiti, voci, nomi, aspirazioni diverse, migliaia di sfumature di colori accomunati dalla stessa mancanza congenita e dallo stesso bisogno di colmare.

Gli occhi febbrili di cura perlomeno ci rendono fratelli, per strada.






Incontro una Romania stanca che s'inchina mentre suona e mi commuove.

8 commenti:

  1. anch'io mi chiedo sempre che storia ci sia dietro alle persone che incontro, per strada, ma anche al semaforo, mi chiedo cosa ci facciano insieme, dove stanno andando, cosa faranno questa sera.
    p.s. qui si chiamano 'vasche', l'andare avanti e indietro per la strada principale del centro. Giù, se non sbaglio, 'struscio'?

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  2. Mami, se ti riferisci al fare del petting esibizionista, allora sì! :)
    Il Riccio mi ha detto che probabilmente si dice così in Campania.
    Qui invece si dice semplicemente "passiata", passeggiata, o "passiari", verbo.

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  3. ciao veronica, sento un sacco di empatia con te, con le cose che dici.
    bello. bella sensazione!

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  4. grazie, pa.
    sembra nà cretinata, ma per me è bello chiamarti pa
    si va subito al sodo.
    :)

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  5. infatti: mi piace tanto essere chiamata così.
    Mi ci chiamano tutti gli amici delle marche, mentre quelli del nord stanno a dilungarsi coi soliti nomiglioli milanesissimi!

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  6. anche tu nelle Marche.
    tu e il Marconi.
    Adoro le Marche, specie da quando vi conoscono (vado pazza per il Marconi) :)

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  7. sì ma io sono milanese! però nelle marche ci vado da quando ero nella pancia, ho casa là, e là gli amici più cari.
    è una terra magica.

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  8. marconi rispetto ai miei amici è un emiliano!
    lui è del nord della regione... c'è un casino di differenza!

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