17.2.12

"Mamma blogger tu sei e mamma blogger tu rimarrai" ovvero "La maledizione della vacuità dei fatti personali"

C'è che un giorno rimani incinta e siccome non hai la benché minima idea di cosa sarà, di cosa avverrà, sostanzialmente te ne fotti. La pancia è ancora piatta, o normalmente dotata del solito adipe, per cui sì, sei al settimo cielo, sì, sei in stato di grazia, sì, ti senti la Madonna Madre dell'Umanità, ma sostanzialmente, essendo la pancia gravida ancora invisibile, se non vedi non ci credi. Te ne fotti.
Fino a che non arrivi al sesto/settimo mese.
Cominci a fartela sotto. I calci, il blob sottocutaneo che si muove con sempre più insistenza, il tempo che stringe, e quel cosa sarà, cosa avverrà si trasforma nel tuo incubo peggiore. 
Che però devi combattere in qualche modo perché, come disse un giorno la mia migliore amica "Che ti spaventi a fare? Tanto sempre dal buco deve uscire". La perentorietà, la delicatezza e soprattutto l'inesorabilità dell'affermazione mi mise di fronte all'urgenza di dovermi informare, così da assottigliare lo spazio tra "c'ho paura, non lo so, è un mistero" e il "tanto sempre dal buco deve uscire".
Tre anni fa usavo internet solo per Wikipedia.
Tre anni fa vedere il Riccio davanti internet per dieci minuti mi sembrava un caso lampante di dipendenza.
Tre anni fa usavo internet solo per approfondire una ricerca per l'Università e quando digitavo Spinoza mi innervosiva ogni volta imbattermi nell'assoluta incoerenza del titolo Spinoza.it, messo in prima fila, con il contenuto che invece offriva. "Ma che è sta minchiata" era tutte le volte il mio commento liquidatorio. Tre anni fa ancora non sapevo.
Tre anni fa le regole SEO potevano sembrarmi benissimo il manifesto deontologico di un'organizzazione mondiale no-profit.
Per questo tutte le volte che digitavo (in progressione temporale):
parto
le gioie del parto
parto dolce
parto naturale
parto in acqua
parto
parto
parto
video parto
...
paura di partorire
paura
partorire
parto epidurale
epidurale
parto cesareo
rimandare il parto
evitare il parto
uomo partorisce
mi imbattevo sempre in Pianeta mamma, sempre, e non avendo ancora chiaro il meccanismo dello strumento, senza un accurato filtro che mi facesse da scudo, in quei mesi è diventata la mia bibbia. 
E' così che iniziato tutto. 
Da Pianeta Mamma a Nonsolomamma il passo è stato breve. 
Nonsolomamma rappresenta la mia iniziazione. Ancora vergine di tutto quel mondo che girava attorno, la mia prima osservazione leggendo i post è stata "oddio, ma come fa la gente?".
Ecco.
Potrebbe finire anche qui il post date le conclusioni evidenti, visto che state leggendo questo blog e nella lista dei miei link personali Nonsolomamma, come è ovvio, è presente.
Blog personali. Blog personali ovunque. Blog personali e nello specifico mommyblog ovunque, visto che ero in attesa di Sofia. Il mio primo affacciarmi su internet è stato questo. 
E se, quando sei illibata, neonata, vergine, acquisisci quel linguaggio specifico, quello e solo quello, come parlerai ad un certo punto?
E se, avendo poi partorito Sofia, e avendo acquisito quel linguaggio, e avendo continuato a cercare altre cose, relative ai primi mesi di Sofia, e avendo dunque continuato a parlare quella lingua, come avrei dovuto esprimermi se non con quella di lingua?
Dalla prima volta che fai l'amore con uno che reputi l'ultimo imperatore non ti servono forse altre dieci esperienze diverse per capire che la persona con cui hai fatto la prima volta l'amore era un idiota?
Ovviamente non metto in causa quelle persone fortunatissime il cui primo amore rimane dopo anni imperatore.
O quei blog che hanno i template rosa, le panze, i piedini, i dentini, i cuoricini, le sfighe di ogni giorno, e che così trovano la loro ragione.
O ancora quei blog che con le panze rivoluzionano le coscienze.
Io stessa sono incredibilmente legata a questo mio blog, senza il quale tra l'altro non mi sarei messa così tanto in gioco, non avrei avuto così tanto e soprattutto, regalo tra i regali, tre mie amiche di blog non avrebbero programmato di venire qui da me a conoscerci.
Ma io dopo un centinaio di post ho fatto quelle altre dieci esperienze.
Che non parlavano del proprio orticello. Che non si crogiolavano ne il mio quotidiano è parte del mondo e specchio del mondo (potete leggere questa tipo di stronzata nel mio about), oppure la mia opinione è opinione del mondo (con quell'odiosa post dicitura salvaculo: però è solo la mia opinione, eh?).
C'era chi faceva le rivoluzioni. Chi trasmetteva il sapere. Chi ironizzava. Chi andava oltre le righe. Capivo Spinoza.it.
E io, dopo avere smaltito la sbornia Sofia, incominciato a riassaggiare il mondo, a volerlo, e a voler parlare di lui, oggi a tutte le persone che mi chiedono "scriiiiivi benisssiiimoooo, deeviii metteeere tuuutto su caaaaarta!!!" e che, invero, alimentano il mio autocompiacimento, rispondo, con quel po' di dignità che mi è rimasta dopo due anni di bloggeraggio personale senza rivoluzioni o scritture lucide del mondo, "ma che è sta minchiata?".
Ovvero "perché?".
I perché ci salveranno.


Questo blog oggi è in conflitto con se stesso. E parla di se stesso parlando contro se stesso.
Questo blog, che essendo personale manifesta gratuitamente le proprie crisi e le proprie sfighe, ha appena partorito questo sfogo in seguito alla lettura di questo post e suoi commenti.
Questo blog medita tutto questo già da un po'. 
Questo blog si autoeliminerà fra dieci secondi.

5 commenti:

  1. a me l'etichetta di mommyblogger non convince... mi pare che incastri l'anima in uno stereotipo solo virtualmente nuovo.
    a.

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  2. sì.
    anche se ovvio non è un problema di etichetta. o non solo. il problema è aderire unicamente e totalmente a questa etichetta. e ancora prima, secondo me e la mia esperienza di cui parlo qui, il problema è dover raccontare solo secondo questa visione perché oltre c'è poco o niente.
    insomma: se sto 24 ore su 24 con Sofia, non lavoro, c'ho poco da raccontare il mondo, se il mondo è questo qua.

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  3. io detesto le mamme blogger come categoria. mi piacciono solo i blog di quelle mamme che avrebbero un blog anche se non avessero figli. tipo te o marta. cioè, voi avete tanti argomenti e tanta passione e curiosità, non vi basta di elencare quante volte ha fatto la cacca il piccolo di casa nelle ultime 24 ore.

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  4. Mi ero persa questo post, una sorta di presentazione. Il tuo e' un bel blog interessante e ricco di vita, come ho già detto. Il patrimonio dei blog per me in fondo e' questo...

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    1. scusa, mi ero persa.
      ma il fatto di scriverlo proprio in un post che rinnega il fatto personale come buon contenuto di un blog,
      è un caso oppure no?
      :)

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