31.12.11

Passeggiando in città. Con due casse di acqua e uno scolapasta

Catania non è una città pianeggiante. A parte il centro storico a livello del mare, il resto è un succedersi di salite e discese, salite e discese, discese e salite e, in base ai punti di vista, più salite che discese. 
Per questo motivo Catania non verrà mai investita né dalla buona abitudine di muoversi in bicicletta né dagli tsunami. A parte il centro storico che però risponde ad un esiguo 5% della città totale.
E' in questo contesto che avvengono le mie passeggiate con Sofia. 
Sofia si muove su mamma soma.
A limite si concede una sgranchita lunga quattro passi, una-due-tre-quattro, e poi ritorna su. Su mamma soma.
Inizia a protendere prepotentemente e senza possibilità di replica le braccia già durante la vestizione per l'uscita.
"Aspetta, Sofia, non vedi che mi sto mettendo il cappotto?"
Continua mentre preparo la borsa.
"Aspetta, Sofia, devo prendere le chiavi"
Braccia protese ancor prima di chiudere la porta di casa.
"Fammi prima chiudere, Sofia".
A quel punto, da casa fino all'auto, chiederle di aspettare di salire in macchina risulta una barzelletta, un modo maldestro e ridicolo di defilarmi, una demenza senza alcuna ragione che lei, ovvio, non beve mai.
E inizia la via crucis.
Ho fatto un calcolo e a conti fatti me ne vado in giro per la città con due casse di acqua meno una bottiglia. Avanti e indietro, in lungo e in largo, in su e in giù, attraversando strade, scalando passaggi ripidi e lunghissimi fatti di scale, sempre con Sofia addosso. 
Potrei rivendere il passeggino a chilometri zero visto che, già dai primi mesi, una delle sue prime assimilazioni è stata l'equazione mamma = bestia da soma.
E non importa chi sia con noi, chi potrebbe con un moto di gentilezza alleviare le fatiche della mia via crucis perennis. Nonni, zie, zii, amici, il Riccio, il Papa, la fata turchina, Babbo Natale e le renne. Niente. Appena si mettono in moto le gambe, appena c'è il minimo sentore di uno spostamento vettoriale da A a B, che sia metrico o chilometrico non ha alcuna importanza: mamma = bestia da soma.
Capite bene che quando mi si propone un'uscita non faccio yuppie.
Capite bene che, in mezzo a quella giungla che per la stragrande maggioranza delle persone comuni è la comunissima passeggiata pomeridiana, quando vedo ragazze giuggiole e allegre zampettare da una sponda della via commerciale ad un'altra con i tacchi alti e alla moda come fossero le ciabatte che da quasi tre anni sono costretta a portare, quando vedo donne sazie di acquisti indugiare lentamente davanti all'ennesima vetrina, quando uomini, come il Riccio, portano come unico carico una sigaretta e il portafogli, meditando mollemente con gli occhi rivolti all'orizzonte, ecco, dicevo, capite bene che, con i lacrimoni dentro, mi scappa un'idea:
a coloro che, forti dei loro tacchi e portafogli, mi puntano il dito contro dicendomi che dovrei uscire più spesso, che mi farebbe bene e farebbe bene alla bambina, dico che condivido pienamente il loro suggerimento e che come proposito per il nuovo anno non solo mi farò più spesso carico di due casse di acqua meno una bottiglia ma, per loro e la loro lungimiranza, aggiungo al carico uno scolapasta pieno di ravioli prima liquefatti e poi rappresi in brodo di testicoli di bue da scolare sulle loro sapienti teste prive di alcun carico, e visto che siamo in periodo, con i miei più cordiali e sentiti auguri di fine anno.




A voi, invece, faccio i miei auguri di buon anno senza scolapasta e brodi. 
Che sia pieno di tacchi alti e alla moda, di portafogli pieni zeppi e soprattutto pianeggiante.

6 commenti:

  1. mi unisco alla manovra di scolaggio ravioli sulle sapienti teste che devono per forza dire la loro
    firmato mamma che gira con salsiccia di 11 kg spalmata addosso, ovviamente in ciabatte. Perché la fascia o il famigerato mei tai l'ho pure comprata, ma 11 kg restano 11 kg

    PS. io per il 2012 ho chiesto un paio di bicipiti nuovi, li ordino anche per te?

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  2. sì, grazie cara Cherry.
    però solo quello di sinistra ché quello di destra è super sviluppato.
    nessun riferimento politico. solo questione anatomica, stavolta.

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  3. :D - Superbimbo è come Sofia, ma mi salvo vivendo nelle fiandre italiane...
    Auguri Vero!
    a.

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  4. :)
    auguri luminosi come il sole che entra da una portafinestra l'ultimo giorno dell'anno ;)

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  5. Vero, intanto auguri!
    Che dire? Noi il passeggino lo usavamo sia con Nico che con Andre, per poco con il secondo perché ci voleva salire anche Nico (che lo avrebbe sfondato..). Quindi, tutti a piedi. Spesso camminano senza fare storie, altre volte Andre, l'unico che ha ancora la stazza per essere scarrozzato in braccio, reclama e pur di non sentirlo lo prendo in braccio e vai di mal di schiena. Quando abbiamo incontrato Marta a Milano ad esempio, A. si è stupita di quanto poco camminasse Andre, ma semplicemente non era in giornata.
    Io comunque quelle salite e discese le voglio fare prima o poi. Anche con Sofia in braccio, se a lei andrà. Chi può dirlo? Va da sé che quindi tu ti farai carico dei 16 kg di Andre..;)
    p.s. a proposito, polpettina Sofi a quanto è lievitata?
    m.

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  6. :) ti porterò lì dove sono solo discese (che romantica... :)
    Sofi... ehmm... coff coff... pure lei...:
    16!...
    ... e mezzo!

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