27.1.12

Il Riccio c'è


E dunque poi sarebbe questo quello che andavo cercando, quello che mancandomi mi stava in pancia mordendo arrabbiato tanto per farmi capire meglio la sua mancanza, tanto perché io non abbassassi mai la guardia scendendo a patti con l'umana quanto sciatta abitudine alle cose che non vanno.

Questo si chiama "andare e venire". Uscire a qualsiasi ora del giorno e della sera, prendere le chiavi e andare, "vado a prendere il latte", senza inquietarmi se e dove e con chi lasciare Sofia "che fuori fa freddo" o portarmela, senza il fardello di chi chiede un favore e si sente in colpa, ché i favori di questi tempi si pagano così, e lasciarla al papà non è più un favore. Uscire, prendere le chiavi, e in ogni gesto sentire la padronanza del corpo, senza più prestiti di sorta, senza limiti, senza tentennamenti. "Vado a prendere il latte" sembra un niente, un gesto insignificante, ma a volte può esserci dietro tutta la libertà di cui si dispone e di cui si ha bisogno.
Questo si chiama "ciao, io vado" e un bacio. Rimango a stendere i panni, mi muovo in questa casa che adesso è vuota in modo diverso. Nessun isterismo. Di Sofia che si sente abbandonata all'asilo. O mio, che mi sento abbandonata dal Riccio. Questa casa oggi è vuota nel modo più semplice che esista: perché ognuno di noi ha qualcosa da fare e tra qualche ora tornerà a riempirsi di nuovo. Nel modo più semplice che esista.
Questo si chiama "tornare". E vederli sul divano abbracciati a guardare i cartoni. Anche il tornare ha bisogno di non avere sensi di colpa addosso per essere straordinariamente bello.
Questo si chiama "cucinare". Scegliendo gli ingredienti, quelli di cui ho voglia adesso, dosare, girare, combinare casini anche, ma con la sensazione poi a pancia piena che ne è valsa la pena. Cucinare da sola, sapendo che nessuno mi aspetta irritato, che mi aspettano, sì, ma con la leggerezza di chi ha fame e si accontenta degli odori. Per me, con la mania dell'intrattenimento, per cui cucinare era un atto che toglieva attenzione a Sofia, adesso è pace.


Quello che voglio dire è che da qualche giorno non mi sento più il parrucchino nero-topo di un tizio sulla moto senza casco perduto in autostrada dopo una raffica di vento e calpestato migliaia di volte al minuto dal traffico extraurbano in orario di punta.
Quello che voglio dire è che quei morsi in pancia sono sempre più silenziosi.


Sia lodata la vita buona, quella piena e attiva.
E sia lodato il ritorno del Riccio, sempre sia lodato.

15 commenti:

  1. bello che è tornato il Riccio
    bello che sei tornata libera
    m.

    RispondiElimina
  2. e in tutto questo c'entra anche la nostra primavera ;)

    RispondiElimina
  3. che figata! la tua gioia è davvero contagiosa!
    yuppiiiiiiiiiii!!!!!

    RispondiElimina
  4. bella anche la nostra primavera
    coming soon
    ma quanto manca al 13 aprile????????
    m.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tardi per la voglia
      presto per togliermi sti chili di dosso

      Elimina
    2. eh no, veronica! mica ti metterai a dieta? mica mi lascerete essere l'unica tonda del gruppo? già sono la più vecchia...

      Elimina
    3. veronica, ma chissenefrega dei chili di troppo!
      e poi vogliamo scommettere che sono io quella che pesa di più?
      marta, l'unica bionda-occhi chiari delle 4 sei tu, quindi non lamentarti eh
      ;)

      Elimina
    4. marta se tu sei tonda io sono ufficialmente obesa!
      mami, vale lo stesso per te!

      Elimina
    5. ok, ti mando le misure via mail così vediamo ;)

      Elimina
  5. lo sapevo che avrei letto presto tutto ciò!

    RispondiElimina