11.7.12

Salto in alto



Il punto è che ho un progetto.
No, anzi: il punto è che ho preso la decisione di dare forma e carne a questo mio progetto.
Ho preso la decisione.
No, dico, ma mi sentite? 
E non ho molte altre parole adesso, non me ne trovo in tasca, forse perché, come molti di voi colti dal sacro fuoco della creazione già sapranno, tutti i miei pensieri stanno lì, sul quel disegno, sulla forma che prenderà, su come farò a dargli esattamente il timbro e il colore di quello che ho in testa.
La cosa straordinaria è che tutto quello che ho fatto, ho amato, ho portato avanti nella mia vita fino ad adesso e che fino a qualche giorno fa sembrava una testa di medusa scollegata e amorfa, senza né capo né coda, senza ragione né senso omogeneo, adesso ha un senso. Tutto ritorna e si posiziona dentro questo progetto.
Ogni mia attitudine, intuizione, passione che ho assaggiato come se fosse solo un contorno di passaggio, adesso è diventato primo ingrediente e corpo di quello che ho in mente di fare. 
Persino quello che ho imparato a fare su questo blog in questi due anni adesso so con certezza che sarà il motore di quello che sto creando. Anzi, vi dirò, il nome scritto sulla futura insegna e relativo logo sono qua dentro già da un po' :). Sono nati per gioco, senza sapere che sarebbero diventati una specie di ossessione e il dna di questo progetto.
Io credo sia tutto uno specie di miracolo.
E più faccio conti e traccio le linee del disegno più mi rendo conto di quanto ci sia tutto di me, di quello che sono stata e ho fatto senza neanche saperlo. E ora comincio a saperlo.
E poi è chiaro: c'è Sofia. Nel senso che il tutto è disegnato su di lei, sul modo e il contenuto che voglio che viva, su quello che di grandioso e di favoloso manca in questa parte del mondo.
"Favoloso" è in effetti la nota che mi ispira e che mi muove. Funambolico, immaginativo, spettacolare, dove lo spazio e la sua bellezza faranno da scenario creativo.
Mi è stato detto che qui sarei una pioniera. Ed è un bel complimento, che un po' mi dà da pensare visto che quello che intendo mettere in piedi dovrebbe essere comune come l'aria, e un po' mi dà forza e mi motiva.
Perché mi serve adesso essere incoraggiata visto che, ovvio, l'idea, l'inventiva, la creatività, la fantasia e la passione non sono nulla se manca l'ingrediente segreto, quello che "move il sole e l'altre stelle": le palle.
Perciò, niente, a dire il vero questo è un post genere atleta che prima del salto in alto incita il pubblico a sostenerlo.
E perciò chiedo a tutti di incitarmi, magari di applaudirmi ed esaltarmi pur mentendo spudoratamente come fanno le amiche che anche quando sei uno schifo ti fanno sentire la Regina di Giordania.
Sostenetemi.
Siate anche voi le mie palle.
Ché io faccio il salto.

11 commenti:

  1. fallo. chè puoi. che ce le hai.

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  2. Dai che vogliamo vedere e capire, noi che non sappiamo dove volerà quell'acquilone... Un abbraccio

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    1. :)
      non vedo l'ora: significherà che ci sono riuscita.
      Una cosa però la dico (ché c'ho scritto un post ieri ma poi ho deciso di non pubblicarlo). Ieri facendo i soliti giri su internet per documentarmi ho scoperto che quello che chiamavo con un nome modesto e semplice in realtà è un progetto che il mondo già da un po' chiama in un modo ambizioso e complesso.
      Dunque solo ieri ho scoperto che il mio progetto è ambizioso.
      Meraviglioso.
      Ma mo' so' cazzi.
      :)

      Come vedi sono ancora ai primi passi.
      Grazie Vale per l'interesse.

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    1. Marta, se tu credi in me, specie dopo quello che abbiamo condiviso,
      io allora posso credere in me.
      Tu lo sai.

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