17.12.12

Bellissima

Con i bambini è così: stimolano all'inverosimile la tua ghiandola pineale, ti fanno fare salti quantistici nello spirito che non avresti mai creduto di poter essere capace di fare, ma, visto che c'è sempre un risvolto della medaglia, i moti opposti ci son sempre, mentre migliori da un lato diventi uno schifo dall'altro.
Mettete me. Ho imparato, ad esempio, ad essere pratica, a far tutto veloce, a non perdere tempo, a far tre cose alla volta. Bene. L'altro risvolto della medaglia è che facendo tre cose alla volta, ho detto definitivamente addio al mio perfezionismo. Male. Una volta ero così carina, facevo tutto così straordinariamente bene, tutto, che ne so, dai pacchi regalo ai visi delle statuette in pasta di sale, passando per l'esame di bioetica, la decodifica dei testi, la scelta degli arredo con sottofondo musicale e la piastra ai capelli. Eeeeh, la piastra! Semmai "na' ciocca sì, na' ciocca no".
Insomma, ora son pratica ma sciatta. Olé.
Oppure.
Ho imparato la forza della compassione. Una volta proclamavo la pace dello spirito ma ero uno stronza. Studiavo le religioni, gli spiritualismi, le filosofie del mondo, ma le studiavo solo, mi compiacevo di tanto intellettualismo, poi però se qualcuno mi mordeva lo facevo a pezzetti. A dirla tutta facevo a pezzetti anche senza esser per forza morsa. Il sadismo mi eccitava.
Ora guardatemi: piango persino di fronte agli spot natalizi.
Un altro olè per me, grazie.

E la pazienza. Con i bambini ad un certo punto ti scopri monaco zen. È l'istinto di sopravvivenza del sistema nervoso che te lo impone. O matta, o zen. Attorno succedono cataclismi, tempeste e tornado, e tu niente, sei lì che aspetti che finisca tutto, che passi, cantando filastrocche sotto un riparo di fortuna. Zen, insomma. Una volta invece ti saresti strappata i capelli, avresti fatto il diavolo a quattro oppure ti saresti disperata, a seconda di come dettava l'ormone del momento. 
Sì, però.
Ok, cataclismi, tornado, filastrocche, zen, però adesso basta che cada un cucchiaino e salti come un'isterica.
Ecco, prima cadevano decine di cucchiaini al giorno e non li sentivi nemmeno, però le batoste, quelle sì che le sentivi e non avevi mezzi per difenderti.
Ora è il contrario. Di fronte alle cose un po' più forti ti sei fatta la pelle di dinosauro, hai ogni giorno una risorsa in più, però cavolo quanti cucchiaini cadono al giorno? Quante sciocchezze ti rendono isterica?
E insomma, va così. La corda è sempre una. La tiri da un lato e cede dall'altro.

Ma tiro insieme a Sofia.

Non è una questione di maternità. È che da sempre, figuriamoci adesso, do molta importanza ai bambini, al loro sguardo, a quello che sentono. Credo, fortissimamente credo, che a guardarli ci trovi te, quando eri meglio di come sei adesso, un attimo prima in cui quel giorno qualcosa si spezzò. E diventasti un coglione.
Loro sono integri. E a stare con loro per forza di cosa reimpari ad esserlo, integro. Sennò non c'è proprio niente da fare per te, bello: rimani un coglione.
Perciò, e questa è un'altra cosa che ho imparato a fare, la verità è che non posso fare bilanci di quello che ho perso e di quello che ho acquistato, di quello che è bene e di quello che è male.
Perché se la corda tira attraverso le mani di una bambina, è sicuro che sto andando proprio dove devo andare.
Sì, un tempo sarò stata pure carina.
Ma le donne non sono carine, sono bellissime.


Monaca zen vi ha trasmesso.

4 commenti:

  1. ma quanto hai ragione tu?

    ma dov'ero io quando hai aggiunto l'apostrofo?
    ma quante ne pensi?
    :)

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    1. a me fa un po' paura, quell'apostrofo.

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    2. naaaaaaa...
      son troppo stupida per colpire intenzionalmente.

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  2. l'avevo scritto che la vita pigiama mi faceva bene.
    e vedessi che torte faccio. imbattibili ormai.
    :)

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