20.5.10

Torneremo mai sulla Terra?

Ti ho incontrato in un bar, alle prese tutt'e due con l'anonimato. Il luogo, le facce, i gesti, i suoni, le voci, le storie. Anche noi avevamo ciascuno la nostra storia, ma sapevamo che non aveva ancora raccontato niente. Aspettavamo che parlasse, che facesse trama.
Noi le raccontavamo al più, tu le cantavi, io le scrivevo, le storie. Ma mai che fossero nostre. Mai che una storia ci trascinasse verso i suoi eventi, mai che ci facesse protagonisti eroi o incarnazioni delle sue vicende. Andavamo indietro nel tempo e già non eravamo più. Andavamo avanti, come in cerca di, perché non eravamo ancora. E facevamo così col tempo della storia, indossando costumi e maschere, e mai l'abito a nostra misura ed immagine. 
Finché...tik tik tun ta tik...tik...ta...ta..ta ta tun tik...finché qualcuno, tik tik tun, qualche istante prima che tu mi cedessi il passo, ta ta ta tic tik, non ha iniziato a battere sui tasti, tli tik ta ta, prima piano, ta...ta....tik...indugiando e sommesso, poi deciso, tik t t ta tik ta tt t t, fino a scalpitare fluido tiktiktiktatatututuntattttaktaktak ta ta ta, e scrivere di tutto quello che avremmo fatto, che avremmo voluto già da tempo, che saremmo stati; a scrivere la storia del non ritorno, ineluttabile, l'incontro di noi stessi con le cose che ci aspettavano.
E allora occhi.
I nomi.
I visi.
La nostra storia.
Mentre tutto attorno si spegneva. L'anonimato, il luogo, le facce, i gesti, i suoni, le voci, le storie non nostre.
   


Ti ho incontrato in un bar, e guarda ora dove siamo.
Sul pianeta delle cose che si fanno.

Auguri, Lè.
Per i tuoi anni che hai e che non hai.
Per i tuoi due nuovi di zecca.
Per il primo anno da papà.
E per quello che ti aspetta, che ti spetta, che verrà.

1 commenti:

  1. ...solo con te ho potuto intraprendere il viaggio per il pianeta delle cose che si fanno!

    ...il pianeta in cui posso vivere con te e quindi essere felice!

    ...grazie Amore mio!

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