23.10.13

Partly Cloudy: Il sonno della ragione genera mostri

Ogni giorno nello zainetto di Sofia trovo un disegno, fatto alla buona, velocemente, a fine giornata scolastica su un foglio A4 poi ripiegato e messo assieme ai resti della merenda. Sono disegni che non seguono il percorso didattico ma lasciano ai bimbi la libertà di esprimersi, senza guida e suggerimenti.
Stamattina, mentre preparo lo zainetto, trovo un foglio disegnato sulle due facce.


Qui la nostra artista Sofia, in arte Sofa, ha espresso, attraverso un uso rigorosissimo dell'arte concettuale, il movimento portato all'estremo e volutamente caotico di bambini, rappresentanti a pieno titolo l'epoca post-moderna del disordine psicotico, mossi unicamente da un insensato impulso a lasciar che il loro corpo infantile, espresso magistralmente dall'artista attraverso tratti sfoltiti ai minimi termini, corra senza centralità né mete all'interno di uno spazio costrittivo quale solo il foglio A4, in una grandiosa allegoria dello spazio artistico inteso come spazio vitale, si presta ad essere, 
dichiarò un cuore di mamma, dopo aver pensato "che culo!" avendo letto in alto a sinistra il titolo dell'opera scritto dalla maestra, fonte immediata di illuminazione sul significato occulto dell'opera.
Girando il foglio, troviamo


Vi è qui immediatamente evidente la mancanza del baluardo di salvezza di un titolo apposto dalla maestra che avrebbe evitato quell'ignobile dichiarazione di ignoranza da parte mia espresso con "Meraviglioso, sublime, eccelso... cos'è amore?".
L'artista, Sofia, classe 2009, ci spiega di aver compiuto un balzo qualitativo del concetto di movimento caotico e velocissimo, trasportandolo stavolta in un piano più intimo dell'uomo, all'interno di sé, e lo fa attraverso la proclamazione a viva voce di una parola, un'unica parola: spermatozoi.
Il titolo dunque sarebbe "Spermatozoi che corrono".
Ma la maestra ha preferito ometterlo.

Arrivo in classe. La maestra, che ad onor di cronaca è la supplente, mi si avvicina trafelata, guarda in basso, mi guarda. È preoccupatissima.
"Le devo dire una cosa. Sa, sua figlia ieri ha disegnato..."
"..."
"..."
"... spermatozoi? Sì, lo so"
"Oh!". È paonazza. Ed anche incazzata.
"Sa, ho volutamente evitato la storia dei cavoli, carote, piccioni, cicogne. Credo fermamente nel fatto che l'ignoranza sia una bestia da combattere fin da subito, perché poi in età adulta risulta più difficile vincerla".

Provocazioni a parte (scusatemi, ma davvero un'adulta non riesce a pronunciare davanti ad un'altra adulta "spermatozoi" senza che le venga un embolo?), il discorso è molto semplice.
Sofia ama "Senti chi parla" e non certo per quello che ai più, dotati di un minimo di buon senso, potrebbe apparire come una commedia da sobborgo dell'intelletto, ma per quella scena madre, chi non ricorda?, di quando avviene il concepimento e gli spermatozoi fanno la lotta per arrivare all'ovulo.
Da lì nasce la passione di Sofia per il meccanismo della nascita, sua in primis, passando per tutto quello che è la fisiologia del corpo, attraverso anche le recenti uscite de "Il corpo umano" della De Agostini che stiamo collezionando.
Perché mentire, allora?
Soprattutto, perché inculcare il senso di malizia, di tabù?
Perché non dare ai bimbi la possibilità di entusiasmarsi di fronte alla genialità dei meccanismi all'interno del corpo umano, piuttosto che a due cicogne svalvolate che portano i bimbi a cazzo dentro un panno? 
Sebbene Partly Cloudy della Pixar rimanga uno dei nostri corti preferiti.
Naturalmente ho omesso le spiegazioni più complicate, quelle che un bimbo di quattro anni non può capire. Non sono una hippie.
E certo bisogna mettere in conto il senso del pudore della comunità di appartenenza, e poi quello di imbarazzo quando il senso del pudore è stato infranto.
Ma preferisco mille volte vivere questi momenti di impasse con gli altri, piuttosto che crescere Sofia in uno stato bruto dove la curiosità, la conoscenza, la bellezza del metodo scientifico che indaga la natura, sono stati ridotti a sonno della ragione.
Preferisco far capire a Sofia che lo studio, la ricerca delle verità, la ricerca, non hanno nulla a che fare con i marciumi da popolino.
Preferisco che Sofia usi parole ambigue, sapendo che in base all'uso che ne fai rendono alcuni dottori, medici, ricercatori, pensatori, e altri invece vittime dello scandalo più abbietto.
Voglio insomma che Sofia, quando cresca, diventi un'adulta che di fronte al disegno di spermatozoi di un bimbo abbia il coraggio di scriverne il titolo. 

  

2 commenti:

  1. Il mondo è pieno di insegnanti che sarebbero eccellenti segretarie. Scusa, l'ho scritto?

    RispondiElimina
  2. ... oppure operatrici call center. Vedi? L'ho scritto anch'io.

    RispondiElimina